Vi siete mai domandati perché le slot machine che si vedono ormai dovunque sono così colorate e rumorose? Chi scommette e gioca d’azzardo sa di non poter resistere a certi impulsi… E quasi tutta la partita della dipendenza si gioca sul suono.
Le macchinette del poker e le slot non stanno mai zitte! A ogni giocata producono rumorini chiave, che risuonano quasi sempre sotto forma di un tono squillante. Ci coinvolgono con percussioni, strombazzate e scampanellii. E tali chiassosi sottofondi non accompagnano solo le vincite ma tutte le fasi della partita… tranne la perdita. Abbiamo a che fare con dei versi simili al canto delle sirene: melodie che ci seducono, per poi divorarci.
Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Waterloo, in Canada, si è concentrato sul potere seduttivo delle slot machine. La ricerca è stata recentemente pubblicata sul Journal of Gambling Studies. In base alla misurazione dei parametri psicometrici possiamo capire come queste macchinette eccitino e stimolino a livello sensoriale l’essere umano. Con la grafica, con le luci e soprattutto con i suoni.
Ogni impulso visivo o sonoro di queste macchinette deve ammaliarci con una promessa di vincita facile. E per attrarci si esprimono in veri e propri concerti di campanelli, fanfare e motivetti elettronici di giubilo. E il più delle volte stanno in silenzio in caso di perdita. Poi ci sono le macchinette più recenti che consentono di giocare su diverse linee contemporaneamente. E in questo caso, quando si vince su una linea e si perde nell’altra, la slot celebra con un bel concertino la nostra vittoria. Pure se da una parte abbiamo vinto un euro e dall’altra ne abbiamo persi venti.
Il professor Mike Dixon e i suoi colleghi hanno voluto analizzare il potere psicologico di questi suoni, per capire fino a che punto possono influenzare la percezione dei giocatori. In gioco c’è la possibilità che siano meno consci di quanto stanno perdendo.
I ricercatori hanno dovuto quindi esaminare la risposta fisiologica e psicologica di un gruppo di giocatori (novantasei in tutto) ai quali avevano chiesto di giocare due partite su una slot machine. Nella prima venivano emessi suoni in tutti i casi di vincita. Nella seconda, invece, i rumori della slot venivano del tutto silenziati (contavano solo gli output visivi).
Parliamo di risposta fisiologica perché, durante le sessioni di gioco, i ricercatori hanno misurato la sudorazione delle mani e il battito cardiaco dei partecipanti al test. E alla fine del gioco hanno chiesto loro quale dei due match avevano preferito e per quale motivo. Inoltre hanno domandato ai volontari quante giocate positive pensavano di aver avuto.
Come prevedibile, è emerso che tutti hanno preferito le partite con i suoni. I rumorini e le fanfare danno più soddisfazione. E i suoni comportano anche un aumento nella sudorazione delle mani. Un chiaro sintomo di stress ed elevato coinvolgimento emotivo. C’è di più: il suono ha contribuito a far sovrastimare ai giocatori il numero delle vincite del dieci per cento rispetto alle sessioni silenziose. Quindi i suoni ci fregano. Proprio come le sirene.
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