Secondo la scienza tutti noi siamo dei drogati. Sì, proprio così, e le droghe le produrrebbe il nostro organismo, in modo autonomo. Ma di cosa si tratta realmente? Ormoni, cellule impazzite, metamorfosi nel DNA? Che dice la scienza?
Ormai è un dato di fatto: il nostro corpo produce sostanze che possono essere paragonate a delle vere e proprie droghe. Sarà la volta che sconfiggeremo il narcotraffico perché non ci sarà più bisogno di spacciatori?
Si chiamano endocannabinoidi, e sono molecole di segnalazione prodotte dall’organismo che lavorano per modulare il sistema endocannabinoide (SEC). Endo significa dentro, e cannabinoide si riferisce a molecole in grado di legarsi ai recettori dei cannabinoidi. Questi si trovano in natura, come il THC e il CBD, e si sviluppano nella cannabis e in altre erbe. Le sensazioni di benessere che si provano dopo un’attività fisica intensa, sono attribuibili anche a queste sostanze, e non solo alle endorfine come si credeva in precedenza. Recenti studi, infatti, attribuiscono questo sano sballo agli endocannabinoidi che:
Da che cosa dipendono questi benefici? Sicuramente da una migliore qualità del metabolismo e della circolazione sanguigna, oltre che dai processi di neurogenesi (la formazione di nuove cellule cerebrali), che aumenta quando si mette il corpo in movimento. Un contributo importante arriva anche da alcune sostanze rilasciate dal cervello, come il fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), una proteina che sostiene le cellule nervose esistenti e incoraggia la formazione di nuovi neuroni e di sinapsi.
Quando sentiamo parlare di cannabinoidi pensiamo ai fitocannabinoidi, i composti presenti nella cannabis, che sono:
Gli endocannabinoidi altro non sono che la versione prodotta dal corpo umano di queste sostanze. Sono molecole a base di lipidi, cioè di grassi, e circolano liberamente nell’organismo e nel cervello, dove interagiscono con i recettori cannabinoidi. Il nostro corpo li produce in base al cibo che mangiamo, all’attività fisica, e a un eventuale stato di infiammazione in atto. Tra i loro effetti benefici si notano una riduzione del dolore, dell’ansia e dello stress, oltre che a un potenziamento della memoria e del sistema immunitario.
Uno studio dimostra che se si bloccano farmacologicamente i recettori cannabinoidi l’euforia del corpo dopo un’attività fisica svanisce (cosa che non succede nel caso di un blocco delle endorfine). Si è dimostrato, infatti, che i cannabinoidi si innescano dopo una sessione di esercizio fisico intenso, in particolar modo si innesca l’anandamide (la beatitudine interiore) che esercita una forte azione positiva sull’umore. Questo processo si innesca sempre se l’attività fisica è molto intensa, con un battito cardiaco sostenuto per almeno mezz’ora. Quindi, volete che il vostro corpo produca cannabinoidi… dateci dentro con l’allenamento intensivo!
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