Le Emoji fanno parte del mondo della comunicazione dei nostri tempi, diffuse soprattutto tra la generazione Z possono nascondere dei significati inaspettati
I mezzi di comunicazione cambiano, così come si modificano alcuni modi di fare comunicazione. La messaggistica, i social e le continue interfacce “chat” hanno diffuso l’uso di alcune animazioni. E le emoji non solo di questo nuovo mondo ne fanno parte, ma sono vere e proprie protagoniste.
Le Emoji, ecco quando si “fanno”
Partiamo dall’inizio! Cosa sono le emoji? Sono veri e propri simboli caratterizzate da faccine, generalmente di colore giallo, che riproducono espressioni. Dal 1990 dalla Cina si sono diffuse anche in Occidente. Ormai sono diventate materia di scambio in chat, e-mail e non solo. Vengono utilizzate per enfatizzare concetti, accorciare le distanze interpersonali e, talvolta, velocizzare i processi di comunicazione. Si stima che ogni giorno si scambino circa 10 miliardi di Emoji. Eppure non in tutti i Paesi sortiscono lo stesso effetto. Spesso succede che siano diversamente interpretate in una determinata cultura tanto che, quella che ci sembra un’innocua e simpatica faccina, può rivelarsi offensiva addirittura. Bisogna capire che le emoji debbono essere usate nel contesto giusto. Non sono da adoperarsi in considerazioni formali né tantomeno con persone con cui non si ha una conoscenza approfondita. Un’emoji “fuori posto” può far perdere un’opportunità di lavoro.
Il vero significato delle Emoji
Le emoji non hanno regole “grammaticali” scritte, ma di sicuro le interpretazioni cambiano di paese in paese. L’emoji del dito all’insù ” 👍 “, ad esempio, in alcuni paesi orientali, come in Iran, significherebbe un gesto non tanto carino che non ha bisogno di spiegazione “il dito medio alzato”. 🙏 questa faccina ha una duplice interpretazione. C’è chi è del team “preghiera” e chi crede sia un “batti cinque” tra due persone. ✌️ questo gesto può significare o pace o vittoria. 👌 questa è la faccina per noi dell’ok. Ebbene non è così per tutti. In alcune nazioni può essere un segno di disprezzo. Un altro dubbio si riferisce a questa faccina “😂”. Si tratta di un pianto o di una risata grassa che porta alle lacrime? In Giappone, poi, il simbolo della scimmia è usato per indicare saggezza, quello della goccia d’acqua per segnalare imbarazzo. In Cina il limone significa gelosia, il cane sarcasmo. Ma il mondo delle emoji è immenso e sarebbe difficile spiegarlo tutto. Il consiglio è questo: nel dubbio sui significati, meglio non usare “faccine”.
