Questo prodotto alimentare è la causa dell’insorgenza di malattie cardiovascolari

Il colesterolo alto è uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. E la causa principale di questa condizione è un prodotto alimentare molto usato nella nostra cucina mediterranea.

Definiamo il colesterolo una sostanza grassa presente nel sangue con funzioni specifiche, utili per la solidità delle membrane cellulari e per la sintesi di diversi ormoni. Il colesterolo cattivo può invece ostruire le vene e comportare malattie gravi di natura cardiovascolare.

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Non lasciatevi provocare come Alberto Sordi da questo prodotto alimentare… (captured) – www.curiosauro.it

Colesterolo alto: il prodotto alimentare che causa malattie cardiovascolari

Attenti alla farina! Tutti la usiamo e consumiamo in cucina, per la preparazione del pane, della pasta, dei biscotti e di altri prodotti da forno. In Italia non potremmo vivere senza… Eppure una tipologia di lavorazione del grano può mettere a serio rischio la salute del cuore. Perché può incidere sui valori del colesterolo alto. Ecco per quale motivo vi consigliamo di evitare una specifica qualità di farina, specie se si soffre di ipercolesterolemia.

Il rischio è di far schizzare in alto i livelli di colesterolo e incorrere in malattie cardiovascolari gravi. In particolare sarebbe bene ridurre il consumo di farina bianca (tipo 0 e 00). Molti studiosi considerano questo prodotto alimentare come un vero e proprio nemico della salute del cuore.

Il problema sta nei processi di raffinazione cui sono sottoposte le farine (specie a livello industriale) e altri prodotti cerealicoli. Da tempo si dice che le farine raffinate nuocciono alla salute, ma non sempre è chiaro il motivo. Ve lo spieghiamo noi. La farina raffinata favorisce l’incremento dei carboidrati e di zuccheri nel sangue. E tale incremento è connesso alla sindrome metabolica e all’obesità. Inoltre questo prodotto alimentare raffinato alza enormemente i livelli di colesterolo.

Il colesterolo alto è un problema molto diffuso ma spesso sottovalutato. Eppure è provato che alti livelli di colesterolo possano aumentare il rischio di infarto, ictus e altre patologie cardiovascolari.

Colesterolo alto e aterosclerosi

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Perché bisogna consumare meno farina raffinata? (Pixabay) – www.curiosauro.it

Il colesterolo alto di cui parliamo è la quantità di colesterolo trasportata nel sangue dalla lipoproteina a bassa densità, o LDL (ciò che in gergo definiamo colesterolo cattivo). Con la lipoproteina ad alta densità, o HDL, s’impenna anche il rischio di aterosclerosi. Ovvero di depositi di colesterolo, calcio e globuli bianchi che producono placche nelle pareti delle arterie.

Tali placche possono ridurre il flusso di sangue agli organi vitali. Come il cuore e il cervello. E ciò comporta di norma gravi complicazioni come infarto e ictus. Di solito si consiglia di non consumare troppo prodotti animali e cibi ricchi di grassi saturi, come carne, formaggio, latte e burro. Ma si parla poco spesso della farina bianca.

Quale farina è meglio consumare, allora? I nutrizionisti consigliano farina integrale ricca di fibre. Proprio le fibre aiutano a eliminare le scorie in eccesso e ad assorbire un minore numero di zuccheri. La farina integrale aiuta quindi a regolarizzare i livelli di glicemia nel sangue e a prevenire la comparsa di malattie cardiovascolari.

Pasta sì o pasta no?

In Italia siamo grandi consumatori di pane, pizza e soprattutto di pasta. Dobbiamo smettere di mangiarla? La risposta è no. I carboidrati non fanno male di per sé, anzi…

È l’eccesso a comportare problemi. Quindi non possiamo mangiarne grandi quantità o più volte al giorno. L’ideale sarebbe mangiare pasta integrale, che è appunto ricca di fibre che tengono a bada il colesterolo cattivo, vitamine (soprattutto la E, l’antiossidante per eccellenza), sali minerali e proteine.

Le farine integrali rallentano l’assimilazione di zuccheri e grassi e danno un maggior senso di sazietà. Va bene anche la pasta di farro, che contiene la vitamina A e quelle del gruppo B2 e B3, oltre a fosforo, potassio e magnesio.

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