Il monte Sinai, che gli egiziani chiamano Jabal Musa, è un rilievo della penisola del Sinai in Egitto. Qui, secondo la Bibbia, il Corano e la Torah, Mosè ricevette da Dio i Dieci Comandamenti. Esistono prove in questo sito di un contatto fra la divinità e il patriarca?
Cominciamo col dire che nella Bibbia non si specifica mai la vera posizione geografica del monte Sinai…
Il mistero del contatto fra Dio e Mosè
Fu lo scrittore Giuseppe Flavio, un giudeo naturalizzato romano, il primo a dire che Mosè aveva ricevuto i Dieci Comandamenti proprio sul monte Sinai. Gli archeologi però hanno sempre posto l’accento sull’assenza di prove materiali lasciate durante il viaggio sul monte dagli ebrei. Ciò potrebbe avere comunque senso, perché gli ebrei si muovevano in carovane, e si stabilivano nei luoghi del loro viaggio con tende.
Nella Bibbia si fa menzione del monte di Horeb, descritto da Elia è descritto mentre viaggiava verso l’Oreb. Ma non ci sono riferimenti successivi che confermino la corrispondenza fra Horeb e Sinai. Le epistole paoline sono ancora più vaghe: dicono solo che il Sinai si trovava in Arabia…
I testi degli interpreti ebraici descrivono la teofania avvenuta sul monte Sinai (l’incontro fra Mosè e Dio) in termini sempre morali, e non si preoccupano della storicità dell’evento. Lo studioso Charles Beke credeva invece che la montagna in questione fosse un vulcano. Dato che nel testo si parla di una montagna di fuoco.
Un incontro reale?
La prima rivelazione che Mosè ebbe di Yahweh fu a Madian, presso il roveto ardente, che la Bibbia descrive come “un grande spettacolo”… Mosè aveva paura di guardarlo… Il secondo incontro avvenne sul Sinai. Qui il patriarca salì in cima alla montagna e fu accolto da tuoni e fulmini. Vide di nuovo una fiamma ardente, che raggiungeva il cielo. Sentì anche le note forti di una tromba, e tutta la montagna fumava e tremava.
Da questa fiamma prese corpo una voce che rivelò i Dieci Comandamenti. Tornando alla base del monte, Mosè raccontò al suo popolo che Dio era apparso sul Sinai come un “sole splendente” e “accompagnato da miriadi di angeli“.
Quali prove abbiamo che il Sinai sia proprio il monte dove si svolse questo incontro? Delle comunità ebraiche si stabilirono intorno a questo monte già nel V secolo a.C., poiché lo consideravano sacro.
Molti secoli dopo, un pellegrino egiziano di nome Ammonio si fece eremita sul Sinai, identificando la vetta come il punto dell’incontro fra Dio e Mosè. Sempre qui l’imperatrice Elena costruì una chiesa per proteggere i monaci dalle incursioni dei nomadi. Scelse il sito per la chiesa dall’identificazione che era stata tramandata di generazione in generazione attraverso i beduini.