Il cuore è la complessa macchina che portiamo nel petto e che non smette di stupirci, un meccanismo scoperto può aprire gli occhi sulle funzionalità del ritmo cardiaco
Una complessa macchina progettata per funzionare alla perfezione: il cuore. Basta poco a compromettere la sua funzionalità e a rendere inutili interventi medico- chirurgici. Un nuovo meccanismo è stato approfondito che riguarda il ritmo cardiaco.
Un meccanismo che apre le porte a nuove strumentazioni cardiache
Una bella notizia, un passo avanti nel campo della cardiologia. In prima linea per questa scoperta l’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche, il Laboratorio europeo di spettroscopia non lineare e l’Università di Firenze. Un resoconto scientifico pubblicato su Basic Research in Cardiology che portato i ricercatori alla scoperta di alcuni meccanismi di auto defibrillazione. Una vera e propria protezione che applica autonomamente il cuore in caso di aritmie e tachicardia.
Nuovi scenari per il ritmo cardiaco
Un meccanismo di auto- defibrillazione che funziona attraverso un complesso iter di oscillazioni elettriche volte alla ri-sincronizzazione del ritmo cardiaco. Quando si è in presenza di aritmie vuol dire che ci sono delle alterazioni dei ritmi regolari che portano il cuore a contrarsi. In presenza poi di problematiche molto gravi – come la tachicardia ventricolare – il cuore mete in atto una procedura di soccorso.
I ricercatori così hanno sfruttato l’optogenetica – utilizzo della luce per manipolare l’attività elettrica del cuore – per carpire i meccanismi di auto- protezione del cuore. Questo apre le porte per defibrillatori impiantabili progettati a bassa energia rispetto a quelli attualmente utilizzati. Onde ridurre i fastidiosi shock elettrici.