Per l’egittologia la Grande Sfinge di Giza è sempre stata un’opera misteriosa. Non conosciamo la sua reale funzione né l’età precisa della sua edificazione. Non riusciamo neppure a capire secondo quali canoni fu realizzata. Cerchiamo di andare a fondo nell’affascinante enigma della Sfinge.
L’egittologo Colin Ryder ha di recente sposato una nota teoria del complotto secondo cui la vera testa della Sfinge è stata sostituita.
Da un certo punto di vista è quasi logico che la Grande Sfinge di Giza abbia a che fare con un enigma irrisolto. Nella mitologia greca questa figura poneva appunto enigmi agli abitanti di Tebe e li divorava in caso di risposta sbagliata. Oggi, per fortuna, non divora più nessuno, ma continua a inquietare. Da sempre gli appassionati delle teorie del complotto sostengono che questo magnifico monumento fosse in origine diverso. In molti credono infatti che la sua testa, originariamente raffigurante un volto alieno, sia stata sostituita.
E qualche anno fa anche l’egittologo Colin Ryder ha dichiarato che la testa che ammiriamo oggi potrebbe essere un rifacimento. Secondo lo studioso, infatti, il monumento rivela una sproporzione fra capo e corpo non compatibile con la nota cura egizia nei confronti delle forme perfette. In più nota una qualità di conservazione troppo marcata fra sezione superiore e inferiore. Nello specifico la testa è meglio conservata del corpo.
La Grande Sfinge è una statua o un edificio funebre? Non possiamo dirlo con certezza. Sappiamo solo che rappresenta una creatura mitologica con il corpo di un leone e la testa di donna. Secondo gli archeologi, tale monumento dovrebbe risalire alla IV dinastia, come struttura funeraria per proteggere il faraone Khafre.
Davvero la testa della Sfinge di Giza è stata sostituita? Probabilmente, data la pessima qualità di pietra calcarea, quest’opera necessitò di varie riparazioni… E questo fin dalla sua costruzione. Durante degli scavi alcuni ricercatori hanno scoperto numerosi blocchi di pietra aggiunti al corpo principale. E queste aggiunte sono datate all’epoca dell’Antico Regno. Sappiamo che proprio in questo periodo gli Egizi abbandonarono la Sfinge. L’opera fu ricoperta di sabbia fino al collo, per secoli. E questo potrebbe spiegare perché una sezione è più erosa dell’altra.
I primi interventi consistenti sulla Sfinge avvennero sotto Thutmose IV, durante il Nuovo Regno. Ciò è documentato nella Stele del Sogno. Il faraone cercò dunque di ripulire il monumento dalla sabbia. Pare che alcuni blocchi caduti dal corpo a causa dell’erosione furono sostituiti. E forse il faraone comandò anche che il monumento fosse dipinto di rosso. Proprio in questi anni la mummia di Amenhotep II fu posta tra le zampe del monumento.
Altre riparazioni avvennero nel 1200 a.C. grazie al faraone Ramesse II. Costui eresse in onore alla Sfinge due stele, ritrovate da Caviglia nella cappella davanti al monumento. Anche i Romani, con l’imperatore Adriano, restaurarono la Sfinge. Con l’arrivo del Medioevo la sabbia finì con invadere un’altra volta il recinto e poi il monumento. In epoca araba il volto fu danneggiato. Non abbiamo però notizie di un rifacimento di questa sezione superiore.
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