La fibromialgia è una patologia troppo invalidante che colpisce moltissime persone ogni anno
La fibromialgia è una condizione ancora troppo invalidante che colpisce maggiormente il sesso femminile. Una patologia che reca una singolare rigidità dei muscoli e affaticamento. Molto difficile da diagnosticare. Spesso si tratta di una combo di sintomi e, come se non bastasse, senza una cura…
I problemi di questa patologia troppo invalidante sul lavoro
Sul lavoro questa patologia può davvero costituire un ostacolo. Qualche giorno c’è stato a Roma il sesto convegno nazionale del Comitato Fibromialgici Uniti (CFU) dedicato alla fibromialgia. Il 3% della popolazione soffre da fibromialgia. Due milioni si persone in Italia combattono contro questa condizione. Negli ultimi 3 anni coinvolte in un sondaggio 1179 persone per capire quali sono le difficoltà. I problemi che si incontrano ogni giorno soprattutto in ambito lavorativo. Il contesto costringerebbe spesso a nascondere questa condizione.
Un problema troppo sottovalutato
Tantissime le difficoltà sul lavoro a causa della fibromialgia. Spesso questa patologia è nascosta dai dipendenti per non essere giudicati. I dati del CFU hanno restituito un quadro non proprio allegro della situazione lavorativa vissuta dai fibromialgici. Il 53% egli intervistato ha evidenziato problemi significativi sul lavoro. Il 17% sviluppa ansia al solo pensiero di doversi recare a lavoro. Il 16% non va volentieri a lavorare. Il 69% degli insegnanti ha paura collegata ad un possibile burn out scaturito dalla malattia ed eventuale perdita del lavoro.
Tristezza e umore instabile
La maggior parte dei lavoratori fibromialgici è stanca (9 su 10), il 55 % sviluppa è triste e con l’umore instabile. In 492 casi non si è riusciti a trovare una soluzione a questi problemi. I soggetti fibromialgici vengono considerati poco produttivi e per questo c’è avvilimento diffuso. Il problema sta nel fatto che la fibromialgia è una malattia dai sintomi invisibili, pertanto viene considerata spesso “una scusa”. Purtroppo non si tratta di scuse fasulle, ma di vere e proprie difficoltà causate dalla patologia.