L’uomo li ha addomesticati più di quindicimila anni fa. E il legame con gli esseri umani si è stretto sempre di più col passare del tempo. Oggi non c’è dubbio che questi animali siano i nostri compagni per eccellenza. Ci sono vicini da sempre. Ci riempiono il cuore. E, a quanto pare, possono anche proteggerci da asma e raffreddore.
Una nuova ricerca scientifica dimostra che i bambini che crescono alla presenza di un cane rivelano benefici non solo dal punto di vista emotivo ma anche fisico. Pare infatti che la presenza dei canidi possa proteggere i più piccoli da malattie legate a reazioni allergiche, come asma e raffreddore da fieno.
I cani ci proteggono da asma e raffreddore
Questa speciale protezione si deve a un batterio buono che vive nell’intestino umano, la cui crescita sembra favorita dalla vicinanza di un cagnolino. Lo studio della microbiologa americana Susan Lynch, anni fa, aveva dimostrato che i cani che vivono gran parte della giornata all’aria aperta possono veicolare microbi in ambito domestico. E stimolare batteri che abitano il nostro intestino. Ora quello studio è stato confermato. Dei ricercatori hanno provato che il batterio in questione è responsabile della giusta risposta immunitaria alle reazioni allergiche.
Sono decenni che i ricercatori hanno notato un fatto particolare. I bimbi che crescono accanto ad animali domestici sono meno sensibili a reazioni allergiche di tipo respiratorio.
La Lynch ha ripreso in mano il suo vecchio studio e ha raccolto polvere domestica prima da una casa abitata da cani e poi da una senza cani. Questa polvere è stata mischiata con acqua e somministrata a delle cavie da laboratorio. La ricercatrice ha sottoposto le cavie a vari microbi allergenici. E si è accorta che i topi che avevano avuto contatto con la polvere canina non hanno mostrato reazioni allergiche importanti. Gli altri topi, come minimo, si sono beccati un raffreddore.
Il batterio buono
Dunque i cani ci aiutano a combattere asma e raffreddore? Nelle cavie è così. Nell’organismo dei topolini contaminati da polvere canina si sono trovate meno cellule immunitarie. In più, quelle presenti producevano risposte meno aggressive. Come mai? Tutto dipenderebbe dalla presenza del batterio Lactobacillus johnsonii che pare in grado di proteggere i roditori da un virus che causa, anche negli uomini, reazioni asmatiche.
Non sappiamo ancora se il batterio sia attivato proprio dalla polvere entrata in contatto con i canidi. Potrebbe anche essere che il batterio stesso provenga dai cani, o che i microbi veicolati dagli animali possano in qualche modo facilitare lo sviluppo di questo batterio. Ciò che sappiamo è che i cani c’entrano in qualche modo. E che ci fanno bene. Come sempre!
