Una scoperta che cambia la storia. Qualche anno fa un escursionista ha trovato un sandalo databile all’età del ferro su una gelida montagna scandinava. Ciò proverebbe che i Romani arrivarono fino in Norvegia, e fornisce ulteriori prove che più di 1.700 anni fa la zona artica era già conosciuta e frequentata.
Il sandalo romano trovato dall’escursionista è stato finalmente datato con sicurezza. Quindi siamo certi che il picco ghiacciato conosciuto come Horse Ice Patch sia stato frequentato, direttamente o indirettamente, dagli antichi Romani.
I Romani arrivarono in Norvegia prima del 300 d.C.
Dopo aver trovato il sandalo nel 2019, l’escursionista contattò i ricercatori del progetto Secrets of the Ice, specializzati nell’archeologia di reperti scoperti all’interno di ghiacciai e placche di ghiaccio artico. E gli archeologi sono riusciti non solo a recuperare il pezzo ma anche a datarlo. Non è certo la prima volta che lo scioglimento dei ghiacci consegna alla storia vestigia inaspettate del passato. Ma i ghiacci disciolti di Horse Ice Patch, nei pressi di Oppland, in Norvegia, ci hanno consegnato un reperto importantissimo dal punto di vista antropologico. Sappiamo che un uomo vissuto 1.700 anni fa ha abbandonato un sandalo di fattura romana su questo passo. I ricercatori ipotizzano che l’uomo lo abbia abbandonato volontariamente, prima di proseguire il cammino.
Era un romano? Difficile dirlo. Molto più probabile che solo il sandalo fosse romano. Ciò comunque testimonia che gli antichi Romani intrattenevano accordi commerciali e scambi con le popolazioni scandinave. Datata al radiocarbonio, la calzatura si è rivelata un manufatto del 300 d.C.. Il team di Secrets of the Ice ha anche trovato altri reperti, come tessuti. Nessuno di questi però è antico come il sandalo romano.
Il sandalo e altri reperti
Oltre al sandalo (che sembra testimoniare il fatto che i Romani fossero giunti in qualche modo in Norvegia), gli archeologi hanno trovato anche del letame di cavallo congelato. Questo letame risale all’era vichinga, cioè dall’800 al 1066 d.C. all’incirca. Ma anche queste tracce biologiche sono utili, poiché mostrano un percorso attraverso la montagna ghiacciata che collegava la Norvegia interna alla costa. Ipotizziamo quindi che moltissime persone abbiano frequentato questi luoghi freddissimi. Anche l’uomo che ha perso il sandalo. Che forse si era danneggiato o si era ghiacciato.
Gli archeologi hanno poi trovato dei cairn, ovvero delle caramelle rocciose create dall’uomo, che mostrano dove proseguiva il percorso. Il pezzo più importante, tuttavia, è la calzatura. Un tipico sandalo maschile romano di epoca imperiale. Non è un mistero che tutte le regioni dell’Europa settentrionale siano state influenzate dagli usi e i costumi dell’Impero Romano. Ma finora avevamo trovato scarse tracce di queste “mode”.