Le emissioni dannose di carbonio sono un serio problema della società contemporanea. Ma, a ben vedere, la questione è più complessa di quel che sembra. Anche in epoca preindustriale, infatti, il mondo produceva carbonio. Lo dimostra una scoperta recente, relativa a tracce di antico carbonio e CO2 liberate dal permafrost artico nelle acque di alcuni laghi e fiumi del Nord America. Dunque c’è del carbonio preindustriale nelle sorgenti artiche canadesi.
Nelle acque dei laghi canadesi ci sono tracce di carbonio e CO2 di epoca preindustriale. Si tratta di sostanze rilasciate da resti vegetali finora conservati nel suolo congelato. Che cosa significa? Rischiamo di aggiungere all’inquinamento attuale anche quello del passato?
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Carbonio preindustriale rilevato nelle sorgenti artiche canadesi
Una tale scoperta ha implicazioni per il feedback ambientale e per lo studio del carbonio presente nel permafrost. Lo sappiamo: il Circolo polare artico è un’enorme riserva di carbonio. Nei millenni ha sigillato entro i suoi confini ghiacciati miliardi di piante e radici (che avevano catturato CO2 dall’atmosfera). E queste piante, ibernate nei ghiacci, non si sono decomposte del tutto. Ecco perché il carbonio è ancora presente all’interno delle lastre di ghiaccio e del permafrost artico. Il problema è che ora quei ghiacci si stanno sciogliendo, e tutto il carbonio viene rilasciato nell’ambiente. Più andiamo a fondo e più troviamo quantità di carbonio maggiori.
Abbiamo parlato spesso della fusione del permafrost, e di come questo fenomeno sia strettamente collegato ai cambiamenti climatici. Abbiamo anche cercato di capire quanto gravi per l’ambiente possano essere le emissioni artiche. E sono tantissimi i ricercatori coinvolti in questo tipo di studio. Negli ultimi tempi, nel Canada settentrionale, dei ricercatori hanno scoperto la presenza di antico carbonio. In che forma? Come sostanza già liberata e già rimessa in circolo nei fiumi e nei laghi. Sfruttando la datazione al radiocarbonio, i ricercatori della Vrije University di Amsterdam sono riusciti a isolare la prevalenza di carbonio e anidride carbonica di epoca preindustriale in tante sorgenti artiche canadesi.
Il normale ciclo del carbonio
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Questo carbonio risale a più di duemila anni fa. Quindi non nasce da emissioni industriali. E ora si trova nelle acque dei fiumi e dei laghi dei territori del Nord-Ovest canadese. Il punto, ora, è capire come interpretare questa situazione particolare. Dobbiamo preoccuparci? Oppure dobbiamo pensare che si tratta di un fenomeno inserito nel ciclo naturale del mondo?
I ricercatori olandesi che hanno analizzato le sorgenti artiche pensano che la situazione sia preoccupante. Secondo i loro calcoli c’è un eccesso di carbonio antico, non compatibile con il normale ciclo del carbonio in questo territorio. Dunque c’è un rilascio superiore di tale sostanza. E per quale motivo? Non lo sappiamo di preciso. Ma è molto probabilmente che questo fenomeno sia innescato dal riscaldamento globale.