Sono passati trent’anni dalla clonazione della pecora Dolly. Ma il settore della clonazione non è ancora esploso a livello commerciale. Ma non è detto che non succeda a breve. Negli Stati Uniti ci sono già delle aziende che propongono ai clienti pacchetti per clonare gli animali domestici: cani, gatti, uccellini. La clonazione diventa un business milionario.
Di cosa c’è bisogno? Di qualche cellula prelevata da un orecchio. Di un anno di attesa. E soprattutto di qualche migliaio di dollari. E poi potrete godervi il clone del vostro animaletto del cuore.
Clonazione, il business americano per riportare in vita gli animali domestici morti
Il business della clonazione animale è pensato per riportare in vita l’animaletto domestico defunto. I padroni, gravati dalla triste perdita, darebbero qualsiasi cosa pur di poter riabbracciare il caro cagnolino o gattino scomparso. Il problema è che la clonazione animale non riporta in vita l’animale estinto, né può fornirne una copia esatta. Produce un clone, geneticamente identico ma diverso dal punto di vista fenotipico. I tratti fisici e caratteriali potrebbero essere simili, ma non c’è garanzia di corrispondenza assoluta. Questo è il business model su cui si fonda l’azienda texana ViaGen. E pare che gli affari vadano alla grande.
Ecco perché sul modello di ViaGen stanno spuntando tante altre startup che forniscono lo stesso servizio: clonazione nel ramo pets. L’impresa ViaGen è nata nel 2002. Ma inizialmente trattava la clonazione di capi di allevamento: bovini ed equini pregiati. Dopo essersi fusa con altre due aziende (Intrexon e Trans Ova Genetics), la ViaGen si è specializzata nella fecondazione in vitro e poi nella clonazione di animali domestici. Per farlo ha dovuto inglobare un’altra azienda statunitense, la Prolinea, ottenendo di conseguenza anche i diritti sulle tecnologie di clonazione sviluppate dal Roslin Institute di Edimburgo, Scozia. Che sarebbe il famoso istituto che clonò la pecora Dolly.
Quanto costa clonare un cagnolino?
Per un cane bastano milleseicento dollari. Per il gatto ce ne vogliono di più. Quasi quarantamila. E questo perché il DNA del gatto è molto più complicato di quello del cane. Se si vuole una copia quanto più simile possibile all’originale il prezzo lievita. Sia per il cane che per il gatto si devono spendere cinquantamila dollari. E i vip americani lo fanno tutti. Sappiamo per esempio che Barbara Streisand ha fatto clonare per due volte il suo animaletto.
Ci sono poi persone che invece della clonazione scelgono di ibernare una traccia del DNA dell’animale, sperando che in futuro la clonazione sia più veloce, sicura ed economica. Dal punto di vista etico c’è un grosso problema. Ma negli States, chi vuole, può ottenere permessi per far tutto.