I biologi marini della Marine Biological Association (MBA) e dell’università di Southampton stanno studiando da tempo un fenomeno biologico apparentemente inspiegabile. Gli squali balena diminuiscono di numero anno dopo anno. Perché questa magnifica specie ittica sta scomparendo?
Negli ultimi anni, in molti angoli del mondo, si assiste alla sparizione progressiva dello squalo balena. Che cosa sta accadendo al più grande pesce della Terra?
Secondo i ricercatori marini, conosciamo bene i responsabili che stanno decimando gli squali balena (Rhincodon typus). La loro ipotesi è che c’entrino le eliche delle navi. Questi strumenti stanno davvero decimando gli squali balena? Quali prove ci sono a sostegno di una simile interpretazione? Non esiste un registro che tenga conto degli incidenti che coinvolgono grandi imbarcazioni e squali filtratori, e dunque è difficile fare una stima.
Da un punto di vista teorico, però, è possibile ipotizzare che proprio questi incidenti (chiamiamole pure collisioni letali) tra gli squali balena e le grandi navi siano alla base della morte di numerosissimi esemplari. Il fenomeno è forse sottovalutato. Soprattutto se può essere collegato alla diminuzione progressiva della popolazione di questa delicata specie, già di per sé in pericolo di estinzione.
Una nuova ricerca, pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences, cerca di far chiarezza sulla situazione. I biologi marini della Marine Biological Association e dell’università di Southampton hanno notato che il numero degli squali balena è diminuito negli ultimi anni in molti angoli del mondo. E alla base di questo fenomeno dovrebbe esserci un’unica causa occulta. Gli squali balena, infatti, trascorrono molto tempo nelle acque superficiali e si radunano nelle regioni costiere. In luoghi molto frequentati da imbarcazioni…
Ecco perché gli esperti teorizzano che le collisioni con le navi potrebbero causare tantissime morti non censite di squali balena. Il problema è che tale situazione non era mai stata studiata né monitorata. Eppure, questa minaccia potrebbe essere risolta, almeno in parte.
Monitorando i movimenti degli squali balena e delle navi in tutto il mondo, i biologi marini hanno potuto identificare le aree di rischio e le possibili dinamiche delle collisioni. I dati sui movimenti tracciati dal satellite di quasi trecentocinquanta squali balena sono stati inviati al Global Shark Movement Project, guidato da ricercatori dell’MBA, e in questo modo i biologi hanno isolato un trend preoccupante.
Parliamo dunque di hotspot in cui gli squali balena si muovono insieme a barche di grande e piccola dimensione. Il pericolo maggiore è rappresentato dalle flotte globali di navi mercantili, petroliere, navi crociera e pescherecci. Sono questi, infatti, i tipi di grandi imbarcazioni che possono colpire e in pratica stanno decimando il numero degli squali balena. La ricerca svela infatti che oltre il novanta percento dei movimenti degli squali balena ha incrociato o incrocia le più congestionate rotte navali.
C’è una soluzione? Sensibilizzare l’industria della navigazione marittima, organizzare rotte alternative, per non mettere a rischio questi esemplari. Ecco cosa suggeriscono i ricercatori inglesi. È possibile proteggere questa specie che sta scomparendo, ma per farlo occorre un piano globale.
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