Non c’è nulla di più angosciante che sognare di morire. E prima o poi capita a tutti. Dal punto di vista psicologico, l’esperienza non è del tutto negativa. Al di là del terrore e della tristezza che questo tipo di sogno può provocare, nella nostra mente un simile contenuto onirico ha un significato preciso… Scopriamo quale.
La morte nei sogni esprime spesso una simbologia antitetica. Non è quindi un’espressione di fine ma di rinascita. Ciò è noto all’uomo da millenni, e cioè da prima della nascita della teoria psicoanalitica e dell’interpretazione dei sogni. Per moltissime culture sognare di morire è un avvenimento fausto, cioè di buon augurio…
Sognare di morire è dunque interpretabile come un chiaro annuncio di una rinascita. Si tratta di un vero e proprio archetipo culturale, collegato ai riti atavici di iniziazione presenti in molte culture. Si muore cioè ritualmente per tornare più forti, per crescere, per separarsi da una situazione limitante.
La morte esprime un passaggio. Non è quindi sinonimo di una perdita definitiva, ossia dell’abbandono della vita, ma l’inizio di un viaggio verso nuove possibilità. L’inizio di una trasformazione. O, a limite, un simile sogno può essere legato a un’esigenza. Sogniamo di morire perché sentiamo il bisogno di emanciparci da qualcosa che ci opprime o non ci appartiene più. Attraverso il sogno drammatizziamo la necessità di un distacco e il timore concernente il cambiamento. Affrontare l’ignoto, spesso, ci paralizza, perché la morte, nella sua manifestazione iniziale, rappresenta ciò che non conosciamo. L’aldilà, l’ineluttabile, il tempo che passa, il dolore.
Capita molto spesso di svegliarsi un attimo prima di morire. Per esempio sogniamo di cadere, e ci risvegliamo un secondo prima dell’impatto. Questo succede perché il cervello vuole proteggerci dall’esperienza più dolorosa, oppure perché si riattiva e torna cosciente a causa dello stimolo particolarmente forte.
Ovviamente, l’interpretazione dei sogni non deve essere mai schematica. Ci sono volte in cui sognare di morire non rappresenta un contenuto positivo. L’esperienza psicanalitica ci mostra che non esiste un’interpretazione unica e totalmente chiara per spiegare cosa si nasconde nella mente umana. Chi è angosciato, paranoico, depresso o particolarmente afflitto dalla paura della morte, sviluppa e sperimenta il sogno della morte come un’esperienza di dolore e cupezza totale. Ma anche in questo caso il sogno può essere utile per farci sfogare quei sentimenti e quelle emozioni che non sappiamo affrontare da svegli… Succede poi che la morte diventi manifestazione di un’altra angoscia più concreta: il senso di colpa, il fallimento, la tristezza. Sigmund Freud, per esempio, era convinto che la morte, o meglio “l’angoscia della morte” fosse una forza secondaria, nella maggior parte dei casi derivante dal senso di colpa.
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