Le origini antichissime del genere horror

Quando è nato il genere horror? L’essere umano è sempre stato attratto dal macabro e dall’orrore. Per questo, fin dall’Antichità, ha prodotto storie, narrazioni e contenuti artistici incentrati su temi spaventosi e inquietanti. Non è dunque sbagliato affermare che l’horror riveli origini antichissime.

La mitologia, il folklore e le tradizioni religiose di tutti gli antichi popoli si fondano sui concetti di morte, male, peccato, aldilà e presenze malefiche. Per questo il genere dell’orrore è nato e si è sviluppato con l’uomo e la sua cultura.

Il celebre Gruppo del Laocoonte, una scultura ellenistica della scuola rodia conservata a Roma (Commons license) – www.curiosauro.it

Le antichissime origini dell’horror come genere

Personaggi come mostri, demoni, vampiri, licantropi e fantasmi sono presenti nei racconti dell’uomo da tempo immemore. Se oggi esiste una narrativa horror ciò si deve alle opere tragiche del teatro greco e alla produzione letteraria romana. Prendiamo un personaggio come Frankenstein. Tale figura è pesantemente inspirata alla storia di Ippolito, che Asclepio fece rivivere dalla morte. Fu Euripide a scrivere di questa storia… E sempre Euripide ci fornisce numerose raffigurazioni della morte come creature dalle fattezze mostruose: un orco, un genio malefico, uno spirito.

Elementi schiettamente macabri fanno parte della poetica di Apuleio (le Metamorfosi) e di Petronio (Satyricon). Tali contenuti nascono da una tradizione antichissima nota come fabula milesia. Sempre Petronio nel frammento LXII del Satyricon parla di un licantropo. Virgilio, invece, descrive l’orribile morte del sacerdote Laocoonte, divorato da mostruosi serpenti marini. Sono mostri connessi alle antichissime origini del genere horror anche le sirene, le chimere, i centauri e il Minotauro.

Bibbia e fine della Classicità

Euripide può essere considerato il padre del genere horror? (wikipedia) – curiosauro.it

Plinio il Giovane ci ha lasciato la storia di Athenodorus Cananites, che può essere considerata la prima storia di fantasmi e case infestate della storia. Altri topos della letteratura horror odierna come il cannibalismo, l’omicidio rituale e la tortura sono presenti nelle tragedie più belle della tradizione greca, come l’Edipo re, le Baccanti, Medea. E ovviamente il già citato Ippolito di Euripide. L’Eneide di Virgilio, invece, anticipa molte suggestioni legate al paranormale.

Altri temi fondamentali per l’horror contemporaneo arrivano poi dalla Bibbia, dove si citano numerosi mostri, si parla di morte, di risurrezione e di inferi. Il Libro dell’Apocalisse è in questo senso un formidabile libro horror. Senza queste basi il nostro immaginario orrorifico non sarebbe quello che è. Ma anche la nostra sensibilità sarebbe diversa: ci spaventerebbero altre cose. L’horror è una questione culturale.

Quindi è proprio nell’età classica che troviamo l’antichissima origine dell’horror. I nostri incubi sono imparentati con quelli dell’Antichità più che con quelli del Medioevo. Con l’avvento della Cristianità, infatti, il tema della morte e quello del mostruoso non furono più affrontati dalla letteratura, ma solo dai filosofi e dagli artisti. Ciononostante, dal punto di vista iconografico, l’horror di oggi non sarebbe mai stato lo stesso senza le pitture e le sculture gotiche presenti nelle grandi cattedrali europee, e poi senza la Divina Commedia.

 

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