Sarà creata dai funghi e aiuterà il pianeta, ma la dovremmo anche mangiare

Un nuovo studio conferma che limitare gli impatti negativi sul pianeta bisognerebbe passare in futuro ad una versione green della carne

Ne abbiamo parlato già in un precedente articolo in cui si metteva in evidenza un aspetto molto importante per il futuro della nostra specie e non solo. Proprio bloccare la produzione di carne farebbe bene al nostro pianeta. La produzione di questo alimento è infatti legata ad una grossa emissione di gas serra, deleteri per la Terra. Infatti in una recente ricerca dell’Università della California a Berkeley e della Stanford University emergeva questo aspetto negativo. La soluzione? Quella di eliminare la produzione di questo alimento. Un nuovo studio permetterebbe di trovare una compromesso meno drastico…

Sostituire il 20% della carne di bovino con proteine microbiche

Su Nature è stato pubblicato un nuovo studio frutto di ricerca degli scienziati del PIK (Potsdam Institute for Climate Impact Reseach) della Germania. Per evitare la deforestazione e limitare l’impatto sul pianeta la direzione sarebbe quella di optare verso una riduzione della carne di bovino. Infatti l’intento è quella di sostituire il 20% di questo alimento con proteine microbiche entro il 2050.

Il pianeta va salvato, ma l’alimentazione non sarà di sole verdure

La lotta tra chi non mangia carne e chi invece non rinuncerebbe mai a questa fonte di proteine è sempre attuale. Al di là delle diatribe più meno legate all’etica e a fondamenti scientifico-alimentari più o meno validi, la soluzione sembra, anche questo caso, stare nel mezzo. Il nostro futuro alimentare non vedrà la verdura sostituire del tutto gli alimenti provenienti da fonte animale. per gli scienziati basterebbe sostituire il 20% di questo alimento con proteine microbiche, che non alterano il gusto della carne rossa. I ricercatori hanno simulato tale situazione sino al 2050. I risultati sono molto positivi. Questa sostituzione di una parte di carne con proteine microbiche porterebbe a dimezzare il problema della deforestazione ed emissioni di CO2.