Il progetto si chiama Air-One, ed è il primo porto urbano per veicoli elettrici a guida autonoma. Entro il 2040 si stima che questo mercato attirerà circa 1,5 bilioni di investimenti.
Lo scopo sarà quello di decarbonizzare e decongestionare il sistema dei trasporti, oltre a incentivare l’utilizzo dei veicoli elettrici.
Il primo porto urbano del mondo
L’inaugurazione avverrà questa settimana a Coventry, nel Regno Unito, dove si inizierà a testare questo nuovo tipo di mobilità urbana. L’hub è predisposto per accogliere ogni tipo di veicolo elettrico a decollo e atterraggio verticale (eVTOL), come droni cargo e taxi volanti. Questo progetto verrà testato per circa un mese e, se dovesse dare esito positivo, lo scopo è di renderlo esportabile in altri 200 siti entro i prossimi 5 anni.
Urban-Air Port, uno sviluppatore UK di infrastrutture a terra specifiche per aerotaxi e droni cargo, ha ideato il progetto del porto urbano in questione. Anche se non sembrerebbe, non si sta parlando di un mercato di nicchia. Lo stima la Morgan Stanley Research, evidenziando i dati degli investimenti monetari che verranno fatti in questo settore nel prossimo futuro. Un settore importante, che cercherà di dimostrare, attraverso Air-One, che la decarbonizzazione del settore della mobilità è un progetto fattibile e sostenibile.
Gli obiettivi del porto urbano
Oltre al discorso sulla diminuzione dell’utilizzo del carbone, il porto urbano Air-One ha come scopo anche quello di:
- Decongestionare i trasporti.
- Ridurre l’inquinamento.
- Effettuare consegne e viaggi senza alcuna interruzione.
Sarà necessario almeno un mese per testare completamente il porto urbano prima di poterlo mettere in funzione. Dovranno essere controllati i sistemi di ricarica, il traffico aereo, il carico di merci con droni senza pilota ed una serie di voli dimostrativi. Kwasi Kwarteng, Segretario di Stato per le imprese, l’energia e la strategia industriale del Regno Unito, commenta il progetto entusiasticamente:
“Una tecnologia di volo più pulita e interurbana è vitale non solo per ridurre le emissioni, ma per collegare meglio le comunità remote, dalle piccole città del Regno Unito agli insediamenti isolati in tutto il mondo. Le auto hanno strade, i treni hanno le rotaie, gli aerei hanno aeroporti. Ora, gli eVTOL hanno Urban-Air Port.”
L’aeroporto Air-One
Ma come si configura un porto urbano come quello di Air-One? Come è fatto? Intanto possiamo iniziare col dire che è stato completato in meno di un anno e mezzo, un tempo davvero da record! Si sviluppa per 1.700 mq, secondo un configurazione impostata sul montaggio e lo smontaggio rapido. Una piattaforma centrale permette il decollo e l’atterraggio, mentre le aree circostanti sono accessibili ai passeggeri in transito.
Esiste già anche un’app per pianificare i viaggi, dove trova posto anche lo shopping per i passeggeri. La società Urban Air, se le cose andassero tutte per il verso giusto, sta già pianificando di aprire altre hub in giro per il mondo. Le città nella lista delle preferite sono Londra e Los Angeles, mentre gli Stati su cui si punta a costruire altri porti urbani sono:
- L’Australia.
- La Corea del sud.
- La Francia.
- La Germania.
- La Scandinavia.
- Il sud-est asiatico.