Spuntano a Forlì antichissime vestigia. Durante gli scavi in centro per la posa delle nuove reti del gas, gli operai hanno trovato degli importanti reperti archeologici. E soprattutto fondazioni medievali e rinascimentali…
Come spesso accade, i lavori per le reti di gas e acqua riescono a scoprire bellezze e tesori nascosti. A Forlì, grande centro storico fortificato da antiche mura e pieno di chiese e palazzi, sono apparsi edifici risalenti al Basso Medioevo e al Rinascimento.
Il passato archeologico di Forlì, rivelato dai lavori per la posa delle nuove tubature
Secondo gli archeologi intervenuti dopo la segnalazione degli operai, i reperti si concentrano in particolare in via Miller, nel tratto tra via Bruni e piazza Morgagni. Sul posto stavano lavorando gli operai della Hera, per allungare la rete di teleriscaldamento. E durante questi lavori sono apparse delle fondazioni murarie di edifici risalenti al periodo basso-medievale e rinascimentale. Ma non solo… Gli archeologi hanno già raccolto reperti ceramici, tra cui vasi e altri recipienti risalenti al XIII o al XIV secolo.
La scoperta, avvenuta poco prima di Pasqua, è ora seguita da archeologi scelti dalla Soprintendenza Archeologica di Ravenna. A quanto pare gli esperti stanno procedendo con scavi a mano e rilievi stratigrafici. Ciò significa che i reperti sono importanti e che il rinvenimento ha un grande valore storico. Conclusi i rilievi di rito, partiranno le indagini storiche. E intanto i lavori della Hera slitteranno di qualche mese.
Il valore dei ritrovamenti
Ci troviamo nel rione Campostrino, non lontano dal grande edificio settecentesco della Provincia. E ciò potrebbe voler dire che quel grande palazzo fu costruito su degli edifici preesistenti. Gli archeologi sanno bene che l’attuale sede degli uffici della Provincia fa parte del Palazzo dei Signori della Missione, o Palazzo dei Padri della Missione, realizzato all’inizio del Settecento per volere dal cardinale Fabrizio Paolucci. In origine questo palazzo doveva essere la sede dei padri della Congregazione della Missione di San Vincenzo de’ Paoli. Quindi può darsi che gli edifici ritrovati facciano parte di un più antico convento…
Di fronte a quest’edificio si trova la bellissima basilica di San Pellegrino Laziosi (o chiesa di Santa Maria dei Servi) con la sala trecentesca del Capitolo, in cui è conservato un crocefisso miracoloso. La croce davanti alla quale san Pellegrino ottenne la guarigione istantanea dalla cancrena alla gamba. L’opera è di Giuliano da Rimini.
Riguardo i lavori delle tubature, alla fine degli scavi archeologici, i tecnici dell’Hera concluderanno la posa dei tubi e poi provvederanno alla sistemazione delle pavimentazioni stradali, a oggi solamente ripristinate.