Maestoso e spaventoso. Oggi il Vesuvio è forse il vulcano più conosciuto del mondo. Ciò dipende dalla sua storia, dalla sua pericolosità e anche dalla sua caratteristica forma. Ma come si è formato questo particolarissimo sistema vulcanico?
Parliamo di sistema perché in realtà il Vesuvio è un grande complesso vulcanico, che dovrebbe essere definito come Somma-Vesuvio.
La storia del sistema vulcanico più famoso del mondo
Non possiamo dire con certezza quando il sistema abbia cominciato a esprimere la sua carica vulcanica. Ma sappiamo che intorno a quarantamila anni fa il vulcano non era ancora visibile. Solo in quel periodo, infatti, il vulcanismo campano fu sconvolto da eventi di grande intensità. Come molti sanno, a pochi chilometri di distanza da dove sarebbe sorto il Vesuvio insiste il sistema vulcanico dei Campi Flegrei. Ebbene, trentanovemila anni fa il vulcano dei Campi Flegrei espresse una delle eruzioni esplosive più importanti della sua storia, chiamata esplosione dell’Ignimbrite Campana.
Con questa grande esplosione cominciò a formarsi il Monte Somma. Si tratta dell’antico stratovulcano che per millenni ha eruttato rendendo fertile la campagna del Golfo di Napoli, da Punta Miseno fino al fiume Sarno. Tali eruzioni erano per la maggior parte effusive. Dunque non proprio distruttive…
Le origini del Vesuvio
Qui ha dunque inizio la vera storia del sistema vulcanico. Con le eruzioni di cui abbiamo parlato il Monte Somma raggiunse all’incirca i duemila metri di altezza. I vulcanologi parlano appunto di fase di costruzione. Una fase che si interruppe ventiduemila anni fa a causa della prima violenta eruzione pliniana, forse la più forte mai prodotta dal sistema vulcanico Somma-Vesuvio: l’eruzione delle Pomici di Base. Grazie a questa eruzione, buona parte dello stratovulcano fu distrutto e al suo posto si venne a formare la prima caldera del Somma. Un enorme buco quasi a livello del mare.
Quella caldera continuò a ingrandirsi attraverso tre eruzioni pliniane (che si sono alternate a numerose altre eruzioni sub-pliniane). In serie: l’eruzione delle Pomici di Mercato (novemila anni fa, circa), Pomici di Avellino (quattromila anni fa) e Pomici di Pompei (79 d.C.). Ovvero il fenomeno che distrusse Pompei ed Ercolano.
Dopo queste note e tragiche eruzioni cominciò a formarsi il gran cono del Vesuvio come lo conosciamo e vediamo oggi. Tutte quelle esplosioni diedero poi il via a un lungo ciclo eruttivo a condotto aperto caratterizzato da frequenti eruzioni tutte debolmente esplosive. Da qui prese forma un nuovo stratovulcano che nel corso dei secoli ha raggiunto un’altezza di 1.281 metri. Parliamo del Vesuvio, che oggi appare più alto del Monte Somma. Il vulcano è considerato attivo, o meglio quiescente, ed è parecchio pericoloso, visto che alle sue pendici vivono più di un milione di persone.