L’Archivio Apostolico Vaticano (Archivum apostolicum Vaticanum), precedentemente conosciuto come Archivio Segreto Vaticano, è l’immenso deposito centrale della Città del Vaticano in cui sono conservati tutti gli atti promulgati dalla Santa Sede e i documenti interni della Chiesa. Del 2019 papa Francesco ha deciso di aprire questo materiale a tutti gli studiosi. E da allora è cominciata una ricerca di verità nascoste per svelare segreti mai risolti.
Il pontefice di Roma, in qualità di sovrano della Città del Vaticano, è il possessore e il responsabile di tutto il materiale conservato in quest’archivio. Qui si trovano documenti storici, carte di Stato, corrispondenze, libri contabili, che gettano luce sulla storia millenaria della Chiesa cattolica.
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Tutti i misteri dell’Archivio Apostolico Vaticano
Un tempo l’Archivio Segreto (oggi Archivio Apostolico Vaticano) e la Biblioteca Vaticana erano uniti. Poi nel XVII secolo, papa Paolo V, chiuse l’Archivio Segreto alle consultazioni esterne. E in questo modo impedì l’accesso a ogni tipo di visitatore o studioso. Ovviamente anche prima di allora l’accesso a questi documenti era molto limitato: bisognava avere un permesso speciale. Dopo però fu impossibile. L’archivio, di fatto, è rimasto chiuso fino alla fine del XIX secolo, quando cioè papa Leone XIII aprì l’archivio a pochi selezionati ricercatori.
Dopo lo scandalo Vatileaks e le dimissioni di papa Benedetto XVI, papa Francesco ha deciso di mutare lo statuto dell’archivio. Per prima cosa gli ha cambiato nome. Da Archivio Segreto, il deposito si è trasformato in Archivio Apostolico Vaticano. La consultazione è formalmente permessa, ma in pratica è ancora difficilissimo entrare nel deposito per consultare le carte. I requisiti per entrare sono: possesso di una tessera di ingresso concessa solo a studiosi qualificati, possesso di una lettera di permesso concessa dalla Chiesa, dichiarazione dello scopo della ricerca. Insomma, se la ricerca è sgradita al Vaticano, non se ne fa niente.
Libri e documenti nascosti
Secondo moltissimi interpreti, i documenti scottanti sono comunque tutti nascosti o non consultabili. Per ora, pochi studiosi sono riusciti a entrare. Perlopiù vaticanisti o storici che cercavano notizie su Michelangelo o su Galileo Galilei.
Si dice che l’Archivio Apostolico Vaticano conti almeno ottantacinque chilometri di scaffalature, su cui sono presenti centinaia di migliaia di documenti mai studiati o analizzati. Solo il catalogo è composto da trentacinquemila volumi. E quali sono i misteri nascosti nell’archivio? Di sicuro sono conservate le prime versioni dei Vangeli. Tra tali documenti ci sono il Santo Scrinium o il Chartarium, un gruppo di testi segretissimi risalenti agli albori del Cristianesimo. Poi c’è tutta la documentazione fiscale, dal Medioevo a oggi. Ci sono pure gli archivi completi delle lettere scritte dai papi, da papa Innocenzo III in poi.
La storia del deposito
Prima di annunciare le sue dimissioni, lunedì 11 febbraio 2013, papa Ratzinger visitò l’Archivio Segreto. Per quale motivo? (wikipedia) – curiosauro.itL’Archivio, come oggi lo conosciamo, fu fondato nel 1612, da papa Paolo V, che ordinò che tutti i documenti della Chiesa fossero riuniti in un unico luogo. Precedentemente molti documenti erano stati perduti o rubati (come durante il Sacco di Roma). Quando Napoleone conquistò l’Italia prelevò moltissimi testi antichi dall’Archivio. Quindi trasferì quasi tutti i documenti a Parigi, incluso il misterioso Codex Vaticanus, ossia il più antico manoscritto esistente della Bibbia in greco.
Solo nel XIX secolo la Chiesa riuscì a farsi restituire quei volumi. Ma il processo fu lungo e complicato. Molti documenti andarono persi. Altri furono distrutti (o nascosti). Secondo gli storici almeno un quarto del materiale d’archivio condotto a Parigi non è mai tornato in Vaticano.