Limiti all’aria condizionata: il nuovo decreto legge italiano

Il condizionatore è diventato negli ultimi mesi un protagonista assoluto del dibattito politico italiano. Tempo fa, il premier Draghi, parlando dei sacrifici collegati alle sanzioni alla Russia disse: “Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”. Ed è scoppiato un putiferio. E le polemiche sono aumentate dopo l’approvazione del decreto legge Bollette…

Non toccateci il condizionatore! Ecco cosa pensano gli italiani che vedono in questo ritrovato tecnologico la soluzione più comoda e funzionale contro il tormento della calura estiva. Ma a causa della crisi energetica e dell’impatto dell’uso di aria condizionata sull’ambiente, anche l’Italia è pronta ad adottare nuove misure volte a ridurne l’utilizzo in futuro.

Aria condizionata: le novità dell’estate 2022 (Pixabay) – curiosauro.it

Il nuovo decreto legge Bollette: energia rinnovabile e limiti all’uso del condizionatore

Dunque, il nuovo decreto legge Bollette, approvato di recente dalla Camera, stabilisce che dall’inizio del mese di maggio verranno imposti dei limiti alla temperatura minima dell’aria condizionata. Tale scelta dipende dalla volontà di attuare misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale. Ma anche per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. L’approvazione del decreto è arrivata grazie al voto di quattrocentoventidue deputati (cinquantaquattro i contrari e un solo astenuto). Quindi il decreto passerà al Senato per l’approvazione finale.

Che cosa dice in pratica il decreto? Che verranno stanziati otto miliardi di euro, e più di cinque e mezzo di questi saranno usati dallo Stato per ridurre l’effetto del rincaro delle bollette e sostenere le famiglie in difficoltà. Per fare ciò bisogna però limitare la dipendenza energetica del nostro Paese nei confronti delle fonti fossili, specie quelle provenienti dalla Russia. L’obiettivo a lungo termine, invece, è favorire una maggiore diffusione delle energie rinnovabili.

Per aiutare la diffusione delle fonti di energia alternativa c’è bisogno innanzitutto di una riduzione delle procedure burocratiche per l’installazione degli impianti termici e fotovoltaici sugli edifici privati. Tutti sappiamo infatti quanto è complicato ottenere le autorizzazioni e i permessi speciali per installare questi sistemi. Ma da maggio in poi, questi lavori saranno considerati come “interventi di manutenzione ordinaria”. Infine c’è la questione dei condizionatori

Temperature un po’ meno basse

Limiti alla temperatura dei condizionatori (Pixabay) – curiosauro.it

Il decreto guarda ai consumi, agli sprechi e alla transizione ecologica. Per questo si punta anche a limitare la dispersione economica. Sia per salvaguardare l’ambiente che per non far aumentare troppo il costo delle bollette. Al centro del decreto legge spunta infatti un argomento davvero delicato. Ma di sicuro fondamentale per la riduzione dell’impatto dell’energia sull’ambiente e sulle bollette. Tale argomento riguarda l’utilizzo dei condizionatori che, troppo spesso, rimangono accesi a temperature troppo basse durante l’estate.

Il nuovo decreto legge, che se tutto andrà bene, entrerà in vigore dal primo maggio 2022 (con validità fino al 31 marzo 2023) prevede che la temperatura media degli uffici e degli edifici pubblici non dovrà scendere al di sotto dei 27° C. Questo limite, secondo i tecnici, impedirà un eccesso di utilizzo di corrente elettrica e salvaguarderà l’ambiente.

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