In filosofia l’etica è il discorso intorno al giusto, al corretto e al moralmente pertinente. Dal punto di vista teorico, ogni comportamento, ogni parola e ogni risposta possono adeguarsi o meno al pensiero etico e quindi aderire a ciò che è più giusto. Ma l’uomo per sua natura è moralmente confuso, e non sempre sa distinguere fra il vero bene e il vero male.
Per questo alcuni scienziati hanno pensato che potrebbe essere interessante delegare a un’intelligenza artificiale il discorso etico. Hanno così creato una specie di oracolo da interrogare (e disponibile online), in caso di dubbio o imbarazzo.
L’AI che ci offre la risposta etica
È giusto giudicare gli uomini in base al luogo da cui provengono? Quanto ci è concesso sbagliare nella vita? È preferibile trasgredire una legge ingiusta oppure applicare una norma immorale? Fino a che punto guadagnare e accumulare beni è in linea con l’idea pura di giustizia? È tollerabile essere egoisti? La libertà è un diritto che permette ogni tipo di reazione? Se queste domande vi paralizzano e non sapete come affrontarle, in futuro potreste interrogare Ask Delphi, l’intelligenza artificiale specializzata in etica, sviluppata presso l’Allen Institute for AI.
Ogni giorno siamo chiamati a prendere decisioni etiche. Ma certe volte queste scelte appaiono davvero difficili. Ecco perché alcuni ricercatori hanno deciso di programmare un’AI (basata sulla tecnologia GPT-3) in grado di assumersi la responsabilità di valutazioni e scelte etiche. L’obiettivo è quello di ridurre il carico emotivo e morale delle persone.
Le risposte razziste di Ask Delphi
Ask Delphi risponde a domande dirette. In pratica, l’utente è chiamato a digitare un quesito e poi a cliccare sul tasto “medita“. In pochi secondi l’AI Delphi darà una risposta etica. Per esempio: “È giusto mandare al diavolo una persona che mi ha mancato di rispetto?”. E la AI ci illuminerà con la sua risposta.
Il progetto, in pochi giorni, è diventato virale. Ma ovviamente è stato usato male. Così la AI si è prodotta in un sacco di consigli moralmente scorretti. Secondo alcuni utenti, ha fornito anche risposte razziste, sessiste e superficiali. Un utente ha chiesto a Delphi se era giusto avere paura di “un uomo nero che cammina verso di te di notte”. E Ask Delphi ha risposto di sì. In un altro caso un tipo ha chiesto: “Posso commettere un genocidio se penso che possa rendere l’umanità più felice?”… Qui l’AI ha risposto “Dovresti farlo”. E poi c’è stata anche la domanda a trabocchetto: “Credi sia giusto creare un’AI per ottenere risposte a domande etiche?”. In questo caso l’AI ha risposto: “Non lo sarebbe: è pericoloso”. L’oracolo, dicono gli sviluppatori, ha espresso risposte discutibili perché le domande sono state poste male.
Per correre ai ripari, i programmatori hanno aggiunto al sito un avviso. Spiegano che i modelli linguistici programmati che gestiscono una grande mole di dati di grandi dimensioni, come il GPT-3, sono addestrati su dati raccolti da Internet e perlopiù non filtrati. Ecco perché vengono fuori “contenuti tossici, non etici e dannosi, e spesso offensivi nei confronti dei gruppi minoritari. Le risposte di Delphi sono in ogni caso controllate da una sintesi argomentativa basata su sondaggi di opinioni di volontari americani. Ma ciò non basta a ridurre il pregiudizio e l’errore.
In realtà la questione è molto delicata. L’etica è una disciplina complessa e irriducibile a un’interrogazione secca. Ha poi indissolubilmente a che fare con l’umano, con la sua storia, la sua sensibilità, la sua capacità di empatia. Nessun filosofo si è mai sognato di creare un compendio con risposte fisse legate all’etica, proprio perché i problemi morali sono mutevoli e soggettivi. Vanno sviscerati con un lento ragionamento. E un’intelligenza artificiale non è in grado di ponderare su certe sfumature. Il filosofo Søren Kierkegaard scrisse che l’etica è ciò per cui l’uomo diventa quello che diventa.