Dopo aver ritrovato un libretto di risparmio che non ricordava di possedere, un uomo si è scoperto da un giorno all’altro milionario. Volete sapere com’è stato possibile?
Il titolo di risparmio apparteneva al padre, che lo avevo aperto negli anni ’70. Col passare del tempo il libretto si è gonfiato di interessi, aumentando il proprio valore. E alla fine si è rivelato un vero e proprio tesoro.
Il libretto di risparmio dimenticato che ha fruttato una cifra fenomenale
È accaduto in Cile, dove Exequiel Hinojosa
è passato dalla quasi povertà a essere un milionario. E tutto ciò grazie al ritrovamento di un buono dimenticato. Ma la fortuna è così: giunge sempre inattesa.
Il nostro fortunato Exequiel ha trovato per caso un libretto di risparmio che il padre aveva aperto negli anni ’70. A quanto pare, l’uomo aveva versato pochissimi pesos cileni: l’equivalente di appena centocinquanta euro. Col passare del tempo, però, la cifra è maturata… E si è trasformata in una ricchezza spropositata! Il figlio ha così guadagnato parecchi pesos. In euro più di un milione! Con quel denaro, l’uomo vorrebbe costruire una casa e mettere da parte dei fondi per l’istruzione dei figli. Dovrà però attendere l’autorizzazione dell’erogazione dal Governo.
La storia dei libretti
Oggigiorno sono caduti un po’ in disuso, ma un tempo erano assai diffusi. Parliamo dei libretti di risparmio. Documenti intestati utilizzati per registrare le transazioni bancarie su un conto di deposito.
I libretti di risparmio sono apparsi nel XVIII secolo, per consentire ai clienti delle banche di tenere sotto controllo tutte le informazioni relative a transazioni e investimenti. Fino ad allora, le banche registravano le transazioni nei libri mastri, che non venivano mostrati ai clienti salvo formale richiesta.
Il libretto di risparmio, per dimensioni e forma simile a un passaporto, assicurava ai clienti il pieno controllo sulle proprie informazioni finanziarie. In più identificava il titolare del conto senza bisogno di ulteriore documentazione. Ogni nuovo investimento si trasformava quindi in un libretto.
Nel caso di Exequiel, ci sono voluti degli avvocati per dimostrare che il libretto gli appartenesse. I legali hanno presentato una richiesta di riscossione presso la Corte Suprema. Infatti è necessario un via libera per poter ottenere l’autorizzazione del Ministero delle Finanze del Cile. E la legge è legge: lo Stato deve pagare!
Intanto il Ministero ha avuto trenta giorni per informare il presidente della Repubblica cilena Gabriel Boric rispetto al debito da versare. Dopo i controlli sul conto, ci saranno anche indagini sulla situazione penale del beneficiario. Si potrebbe aprire una lunga e tediosa pratica burocratica…