Secondo alcuni studi i tassisti londinesi sono fra le persone più intelligenti della Terra. Com’è possibile? C’entra la plasticità sinaptica, che non è una facoltà innata ma una dote che si acquisisce con l’esercizio e l’esperienza. Volete aumentare il vostro QI a dismisura? Allora dovete allenare le sinapsi.
Pare che il test per ricevere la licenza per tassista a Londra sia uno dei quiz più complicati che esistano. Per passare l’esame, i candidati devono conoscere a memoria tutte le strade della Capitale del Regno Unito! E, secondo uno studio, questi lavoratori rivelano un ippocampo più sviluppato del normale.
La plasticità sinaptica è una particolare capacità neuronale che permette al sistema nervoso di modificare l’intensità delle relazioni interneuronali, cioè delle sinapsi. Con questo meccanismo, il cervello instaura in breve tempo nuovi percorsi neurali e ne elimina altri che non servono. In pratica, questa proprietà permette al sistema nervoso di modificare la sua struttura e le sue funzionalità. Ecco perché i tassisti londinesi risultano più intelligenti: perché hanno allenato la mente a gestire un enorme sistema di riferimenti. Quindi è l’esperienza a creare questo tipo di plasticità.
Le neuroscienze sostengono, anche se non ci sono prove conclamate, che la plasticità sinaptica sia uno degli importanti fondamenti neurochimici alla base dell’apprendimento e della memoria.
In termini biologici e chimici, la plasticità (la facoltà di mutare struttura) deriva dall’alterazione del numero di recettori dei neurotrasmettitori situati su una sinapsi. In pratica, però, esistono molteplici meccanismi che cooperano per far sì che si sviluppi la cosiddetta plasticità sinaptica. Molto, per esempio, dipende anche da come le cellule rispondono ai neurotrasmettitori. In più, entra di sicuro in gioco il rilascio di calcio postsinaptico.
Nel caso dei tassisti londinesi il potenziamento sinaptico sarebbe a breve termine. Ciò significa che la loro attività (lo sforzo pratico di imparare tante strade) deriva dalla capacità dei terminali sinaptici di rilasciare trasmettitori in risposta a potenziali d’azione presinaptici. In questo modo le sinapsi si rafforzano e ampliano i loro percorsi solo per un breve periodo, proprio a causa dell’aumento della quantità di trasmettitore rilasciato in risposta a un determinato potenziale d’azione. Ecco perché i neurologi parlano di facilitazione neurale o di potenziamento post-tetanico.
Il potenziamento a lungo termine (detto LTP) può durare da cinque minuti a vari anni, e si verifica nelle sinapsi eccitatorie. Sappiamo che questa condizione richiede il legame del glutammato e della glicina o della D-serina per l’attivazione dei recettori NMDA. In più, tale meccanismo è strettamente connesso anche alla depressione a lungo termine, che è il processo inverso, cioè il decadimento per periodi lunghi delle relazioni sinaptiche. Da un lato abbiamo l’aumento della risposta sinaptica a seguito di impulsi di potenziamento forniti da stimoli elettrici. E dall’altro abbiamo degli impulsi contrari che inibiscono le interazioni tra i neuroni. Tuttavia è molto difficile capire come funzioni questo meccanismo.
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