Dietro ogni nuova piccola conquista nel settore robotico si cela una mole sterminata di lavoro di progettazione. Ma tutte le volte che le case produttrici presentano dei nuovi robot ci mostrano soltanto i risultati finali del lavoro. Si concentrano cioè sulle abilità, e mai sugli aspetti critici o sugli svarioni. Ma anche i robot commettono errori…
Bisogna perdere molto tempo per trovare dei video in cui i dispositivi robotici rivelano, oltre le loro straordinarie abilità, anche le loro criticità. Ma è naturale che per ottenere certi risultati sia prima di tutto necessario affrontare molteplici errori, intoppi e sbagli. Va dunque dato merito alla Boston Dynamics, che ha condiviso vari video con i test “andati male”.
Per ottenere la perfezione, in ogni campo, bisogna far tesoro dei propri errori. Lo fanno anche gli sviluppatori di robot. Queste magnifiche componenti meccaniche, infatti, esprimono le loro massima funzionalità solo dopo migliaia di test. E tutti questi test sono caratterizzati da errori macroscopici, problemi pratici e cortocircuiti formali. Senza tutti quei test, basati appunto su errori ingegneristici, ricalibrazioni, prove e soluzioni di emergenza a conflitti imprevisti, la robotica non potrebbe mai esprimere un funzionalità così sbalorditiva.
L’anno scorso la Boston Dynamics stupì mezzo mondo con un filmato che mostrava due robot (Atlas) alle prese con una sessione di parkour. I due robot correvano e saltavano con estrema agilità e fluidità lungo un percorso ricco di ostacoli. Ma prima di giungere a un simile livello i due robot hanno commesso migliaia di errori.
Dopo aver celebrato le abilità dei propri “figli” robotici la Boston Dynamics ha voluto condividere un altro filmato, forse ancora interessante. Un collage con tutte le rovinose cadute e gli errori commessi da Atlas nel percorso. Gli sviluppatori dei robot hanno infatti ammesso che ci sono voluti mesi di test prima che i due robot riuscissero ad affrontare la prova senza scivolare o perdere l’equilibrio.
In un certo senso, tutti questi errori pongono ancora più in risalto il lavoro di ingegneri e informatici. La strada per l’eccellenza tecnologica e robotica è costellata di passi falsi, tracolli, figuracce e problemi di equilibrio. Funziona così anche nella vita umana di tutti i giorni. E quindi? Possiamo imparare tante cose da un video del genere. Sia a livello pratico che concettuale. Così come l’uomo impara da ogni suo fallimento, per il robot ogni caduta è un nuovo imput. L’AI impara a gestire meglio il percorso e le proprie possibilità proprio fallendo e sperimentando l’umiliazione.
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