Svelato l’ultimo segreto della macchina di Antikythera

La macchina di Antikythera è il più antico calcolatore meccanico conosciuto. Risale al I secolo a.C. ed era concepito come un sofisticato planetario. Oggi dei ricercatori credono di aver scoperto la data precisa su cui fu calibrata.

La macchina era mossa da ruote dentate, e serviva per tante cose. Si usava per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, gli equinozi, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, i mesi, i giorni della settimana e le date dei giochi olimpici.

Un marchingegno straordinario… risalente a più di duemila anni fa! (Commons license) – curiosauro.it

L’ultimo segreto della macchina di Antikythera

Degli archeologi affermano di aver scoperto la data precisa sulla quale fu calibrata la macchina di Antikythera, cioè il primo vero computer astronomico della storia.

Da sempre storici, archeologi e scienziati studiano il misterioso strumento alessandrino per calcoli astronomici chiamato macchina di Antikythera. Il reperto, rinvenuto nel 1900 in un relitto di un mercantile romano al largo del Peloponneso, è un gioiello di tecnica e tecnologia antiche. Uno dei suoi misteri riguarda la data di calibrazione iniziale del congegno.

Come fecero gli Antichi a usare questo sofisticatissimo computer analogico per predire i movimenti planetari, le fasi lunari e le eclissi? E soprattutto, quando lo misero a punto? C’è chi pensa risalga al 100 a.C., e chi lo pensa più antico.

Secondo il nuovo studio pubblicato sul sito arXiv, il giorno zero (ovvero il punto da cui partono i calcoli) della macchina è il ventidue o il ventitré dicembre del 178 a.C..

Da eclissi a eclissi

Una riproduzione del complesso meccanismo della macchina di Antikythera (wikipedia) – curiosauro.it

Lo studio si deve ad Aristeidis Voulgaris, storico dell’astronomia del Direttorato della Cultura e del Turismo di Thessaloniki. Il ricercatore è partito dall’analisi di un motivo a forma di spirale inciso sul retro della macchina di Antikythera: la rappresentazione di un saros. Che cos’è un saros? Potremmo definirlo un ciclo astronomico di duecentoventitré mesi lunari (circa diciotto anni). Cioè il tempo impiegato dal Sole, dalla Luna e dalla Terra per ritornare nelle stesse posizioni reciproche e ripetere identiche eclissi.

Questo saros può essere usato per prevedere eclissi solari e lunari. E quello preso come riferimento nella macchina di Antikytera doveva essere cominciato con un’eclissi solare anulare.

Concentriamoci su queste particolari eclissi. Quando si verificano? Nel momento in cui la Luna si trova all’apogeo, cioè nel punto più lontano della sua orbita, tra la Terra e il Sole. A causa della distanza, il corpo lunare non riesce a bloccare del tutto il Sole ma ne oscura solo il centro. Ecco perché dalla Terra vediamo i bordi infuocati intorno al satellite (il famoso anello). In base alla conoscenza di questi fenomeni, gli autori dello studio hanno cercato nei database della NASA tutte le date di questo tipo di eclissi nel primo secolo a.C..

Si sono accorti che l’eclissi anulare più lunga avvenne il 22 dicembre 178 a.C.. Il giorno dopo, cioè 23 dicembre, vi fu anche il solstizio di inverno. Quindi il Sole entrò nella costellazione del Capricorno. Quelle stesse date coincidono con la celebrazione degli Isia, una festa religiosa di origine egizia che rievocava la morte e la resurrezione di Osiride, il dio dell’oltretomba.

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