In Iraq meridionale alcuni archeologi hanno rilevato e raccolto delle tracce di una barca risalente a quattromila anni fa. Lo scavo, importantissimo nel suo genere, potrebbe fornirci molte informazioni sugli usi e i costumi dei primi popoli mesopotamici.
Un team di ricercatori dell’Iraqi State Board of Antiquities e dell’Istituto archeologico tedesco ha rimosso un blocco di sedimenti da uno scavo nei pressi dell’antica Uruk.
Il blocco scavato conteneva tracce di una barca risalente a quattromila anni fa. Dunque, un tempo, in questo luogo desertico scorreva un grande fiume. E ciò è in linea con le fonti che parlano di un corso d’acqua immenso che scorreva alla periferia dell’antica città di Uruk.
Ci troviamo nell’Iraq meridionale: una zona paludosa (circondata dal deserto) e anche distante dalla nota Mezzaluna fertile. Il nome di Uruk dovrebbe però essere familiare a tutti i conoscitori della storia mesopotamica, dato che fu una delle più grandi città fondata dai Sumeri…
Sappiamo che prima i Sumeri e poi i Babilonesi popolarono questo mitico centro della Mesopotamia meridionale. Nel IV millennio a.C. era solo un piccolo insediamento, dopodiché, nel giro di un secolo, si trasformò in una grande città. Secondo gli storici fu la prima vera e propria città della storia. Questo perché esprimeva stratificazione sociale e specializzazione del lavoro. Uruk fu la città dello storico re Gilgames, ossIa dell’eroe della nota epopea. Le mura di questa città, secondo la tradizione, furono costruite proprio da Gilgames. Oppure dal suo predecessore Enmerkar, il fondatore della città secondo la Lista dei re.
Gli archeologi cercavano questa barca già da qualche anno. Nel 2018 l’erosione del letto del fiume aveva infatti rivelato per la prima volta quello che sembrava il profilo di un’imbarcazione. Così i ricercatori avevano ipotizzato di trovarsi di fronte a una barca di quattromila anni fa, o più, e lunga una decina di metri. Il recente aumento del tasso di erosione nel sito e il traffico fuori controllo nelle vicinanze hanno costretto i ricercatori a rimuovere i delicati strati di bitume che un tempo coprivano il reperto. Un oggetto composto di canne, foglie di palma o legno. Così infatti i Sumeri costruivano le loro imbarcazioni.
Gli archeologi dell’Iraq Museum ora studieranno e conserveranno ciò che resta della barca per restaurarla e approntarla per un’eventuale esposizione. Scopriremo quindi particolari inediti sui metodi di costruzione delle barche in epoca antichissima. E forse troveremo altre informazioni rilevanti.
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