Un inedito di Michelangelo, intitolato Giovane nudo (dopo Masaccio), sarà messo in vendita da Christie’s a Parigi nel mese di maggio. Base d’asta trenta milioni di euro. Ma ovviamente il prezzo potrebbe lievitare!
Il disegno risale alla fine del XV secolo, ed è importante perché potrebbe essere il primo studio di nudo sopravvissuto dell’artista.
Un inedito di Michelangelo all’asta a Parigi
Pochi mesi fa, la Christie’s di Londra ha venduto per cifre record la Testa di Orso di Leonardo da Vinci. E ora i collezionisti potranno scannarsi a suon di offerte milionarie per aggiudicarsi un disegno giovanile di Michelangelo Buonarroti. La casa d’aste definisce il disegno come “raro e prezioso”. Im pratica è uno dei pochissimi lavori michelangioleschi ancora in mani private.
Il titolo? Giovane nudo (dopo Masaccio). Secondo gli storici dell’arte sarebbe stato eseguito da Michelangelo all’inizio della sua carriera, come studio. E ora verrà messo all’asta il 18 maggio a Parigi. La vendita, consacrata al Maîtres anciens et du XIXe siècle, parte da una stima intorno ai trenta milioni di euro. Il pezzo è stato prestato a musei di Hong Kong e New York, ma appartiene a una collezione privata francese.
La storia del disegno
Tale opera, classificata come tesoro nazionale della Francia, non poteva essere venduta. Poi qualcosa è cambiato. L’autorità ha proibito la sua esportazione per un periodo di circa trenta mesi, quindi il Governo francese ha rimosso questa designazione di vincolo. E ora il disegno è vendibile. Christie’s possiede la licenza di espatrio e, di conseguenza, tutti i collezionisti del mondo possono acquistarlo.
L’ispirazione per il disegno di Michelangelo viene dal Masaccio. Probabilmente da la Cacciata dei progenitori dall’Eden, ossia dal famoso affresco che fa parte della decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. Dopo essere entrato come apprendista nella bottega del Ghirlandaio, il giovane Michelangelo manifestò subito grande interesse per i maestri alla base della scuola fiorentina. Amava Giotto e Masaccio, e copiava direttamente i loro affreschi nelle cappelle di Santa Croce e nella Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine. Da adolescente provò a replicare il San Pietro del Masaccio che appare nel Pagamento del tributo. Pare che copiò anche un Sant’Antonio tormentato da diavoli. E l’opera è stata recentemente riconosciuta nel Tormento di sant’Antonio, copia da Martin Schongauer, acquistato dal Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas.
Nella cappella Brancacci avvenne poi un altro episodio importante della vita di Michelangelo.
In quel luogo litigò furiosamente con Pietro Torrigiano. Durante un sopralluogo alla cappella Brancacci, i due artisti finirono per azzuffarsi. E il nostro Michelangelo ebbe la peggio in tutti i sensi. Pietro gli ruppe il naso. Poi Lorenzo de’ Medici esiliò Pietro Torrigiano da Firenze e allontanò per qualche mese Michelangelo dal proprio giardino.