Il misterioso Adso di Montier-en-Der fu abate del monastero benedettino di Montier-en-Der in Francia, e morì prima dell’anno Mille mentre tentava di raggiungere Gerusalemme in pellegrinaggio. Scrisse una biografia dell’Anticristo intitolata De ortu et tempore Antichristi, in cui interpretava le scritture sacre, raccontava le gesta del nemico della Chiesa e si esponeva in sinistre profezie.
Sappiamo pochissimo della vita dell’abate Adso, e le poche fonti disponibili sono considerate poco affidabili dagli storici. Ma perché questo abate dedicò un libro all’Anticristo?
L’Anticristo di Adso di Montier-en-Der
Pare che Adso fosse un abate molto zelante, un instancabile studioso e un uomo pio. Eppure si lasciò affascinare da Satana… Scrisse cinque agiografie. Poi si dedicò a una vera e propria biografia dell’Anticristo: il De ortu et tempore Antichristi (anche conosciuto come il De Antichristo). Un testo cosi influente che nel Medioevo era letto nelle chiese insieme al Vangelo. Tutta la tradizione apocalittica successiva si ispirerà all’opera di Adso. Per quale motivo? Perché fu il primo a scegliere di descrivere l’Anticristo come se fosse un santo, cioè compilando un testo nello stile di un’agiografia.
Il libro sull’Anticristo evitava quasi del tutto i contenuti classici dell’esegesi. Conserva infatti solo qualche riferimento al testo biblico e poi si articola soprattutto in vari racconti sibillini (cioè oracolari), parlando del futuro. Il testo esegetico più importante contenuto nel trattato di Adso è il commento ai 2 Tessalonicesi di Haimo di Auxerre. Secondo gli interpreti, Adso studiò anche il De Antichristo di Girolamo in Danielem, e il De Fide Sanctae et Individuale Trinitatis di Alcuino.
Oracoli e interpretazioni
Fra le profezie più inquietanti contenute nel testo c’è quella dell’Ultimo Imperatore (forse mutuata dall’Apocalisse dello Pseudo-Metodio). Qui Adso annuncia che l’Anticristo apparirà come uno splendido monarca, capace di sedurre e conquistare tutto il mondo.
Ciò che più incuriosisce del lavoro di Adso è il fatto che abbia descritto la vita dell’Anticristo così come si descriveva la vita di un santo. Ha quindi evitato la forma del trattato teologico e lo stile del commento esegetico per raccontare la storia di una vita. L’agiografia era il testo con cui si facevano emergere le caratteristiche virtuose dei grandi santi. E Adso fa lo stesso, ma concentrandosi sui crimini e le nefandezze del suo protagonista. È poi chiaro un parallelismo con Cristo. L’Anticristo ripercorre al contrario le gesta di Gesù…
Del testo di Adso ci rimangono pochissime pagine: un estremo sunto, forse voluto dallo stesso autore. L’abate ci dice che il Nemico nascerà a Babilonia dal popolo giudaico (dalla tribù di Dan). L’Anticristo non sarà figlio di Satana, ma “nascerà dall’unione di un padre e di una madre, come gli altri uomini”. Dopo il concepimento, il Diavolo entrerà nell’utero della donna e si impossesserà del figlio. A trent’anni, l’Anticristo diventerà padrone del mondo. Tutti lo venereranno come il vero figlio di Dio. Scatenerà la sua violenza per tre anni e mezzo. Poi sarà sconfitto dall’arcangelo Michele.