Alcuni aspetti del nostro carattere potrebbero predire problemi all’area cognitiva
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Uno studio ha confermato che alcune caratteristiche personalità hanno maggiore probabilità di andare in contro a problemi di tipo cognitivo. Più problemi nell’interazione sociale portano una minore capacità di adattarsi ai cambiamenti e all’età che passa…
Estroverso e introverso, ecco chi avrebbe meno problemi
Secondo un recente studio pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology ci sarebbero alcuni tratti della personalità che accomunerebbero soggetti destinati a sviluppare disturbi dell’area cognitiva. Alla ricerca hanno preso parte circa 1.954 volontari con probabili disturbi cognitivi dovuti all’avanzare dell’età, ma non attestati da diagnosi. Infatti confrontando i dati è emerso che le persone socialmente estroverse avessero meno probabilità di sviluppare in futuro deficit cognitivi, contraria sorte per gli introversi.
Non solo chiusura caratteriale, molto fa la stabilità emotiva
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Ecco che le persone più motivate e organizzate – che tendono a raggiungere degli obiettivi e per la maggiore li ottengono – sembrano essere quelle meno toccate da possibili disturbi cognitivi. Al contrario le persone tendenti al nevroticismo, instabili, insicure, spesso disadattate hanno maggiori possibilità di sviluppare tali problemi. Questo perché depressione e ansia determinate spesso da insicurezza e mancanza di stabilità affettive possono coinvolgere negativamente l’aspetto cognitivo deteriorandolo. Le persone sicure di sé, aperte e attive sono quelle con entusiasmo verso il sociale e verso le relazioni e le interazioni. Quest’ultimo aspetto favorirebbe una maggiore resistenza al deterioramento cognitivo.