I misteri dell’estremo Oriente: antichi reperti inspiegabili

Le culture dell’Estremo Oriente sono varie e tradizionalmente molto diverse fra loro. Eppure tutte quante sono accomunate da un dualismo cosmologico di fondo (opposizione fra due principi: luce e tenebre, fuoco e acqua) e da un potente senso del mistero. Ancora oggi moltissimi reperti antichi rivelati in Cina e in altri Paesi orientali rivelano una connessione potentissima con antichi misteri irrisolti.

La cultura cinese straripa di tradizioni misteriche, leggende esoteriche e vecchie storie inspiegabili. E lo stesso si può dire della cultura indocinese e di quella giapponese. E la realtà storica di molti avvenimenti del passato appare continuamente contaminata da contenuti arcani e nebbie misteriosofiche.

L’esercito di terracotta: qual era la sua vera funzione? (Pixabay) – curiosauro.it

Antichi reperti misteriosi dell’Estremo Oriente: l’esercito di terracotta 

Partiamo da alcuni manufatti iconici della storia cinese. Come per esempio le statue che formano l’esercito di terracotta, oggi collocate nel mausoleo del primo imperatore Qin Shi Haung, situato a Xi’an. Perché i cinesi crearono nel III secolo a.C. questo esercito simbolico così realistico? E come ci riuscirono? Gli storici sono ancora divisi. Per qualcuno le statue servivano ad accompagnare l’imperatore cinese Qin nell’aldilà. Per altri studiosi Qin Shi Huang ordinò la costruzione di questo esercito per presidiare la Grande Muraglia e spaventare gli invasori.

Nel 2016 alcuni archeologi hanno proposto una nuova teoria: le statue dell’esercito di terracotta potrebbero essere state ispirate alle statue ellenistiche diffuse in Asia a seguito delle conquiste di Alessandro Magno. C’è anche chi pensa che dietro queste statue potrebbe esserci la mano di una squadra di artisti greci. Infatti prima di Qui Shi Haung, gli artisti cinesi non avevano mai prodotto nulla di simile. Non esistevano opere così rifinite dal punto di vista artistico né statue così alte.

Oggi sappiamo che che nella provincia dove sorge il mausoleo è stato trovato del DNA mitocondriale europeo. In più, gli archeologi hanno trovato anche delle raffinate figurine di uccelli di bronzo che sembrano di mano greca o egiziana. Quindi è probabile che l’esercito nasconda un’origine misteriosa e un dimenticato collegamento con l’Occidente.

La tomba inviolabile dell’imperatore e il drago di terra

L’esercito difende il sepolcro di Qin Shi, che riposa sepolto in profondità, sotto una collina tutta circondata da un fossato sotterraneo riempita con mercurio velenoso. Il mausoleo contiene i resti e i segreti del primo imperatore della Cina, che morì il 10 settembre del 210 a.C. dopo aver riunificato la nazione. E nessun uomo è mai riuscito a entrare in quel sepolcro. Sia perché i cinesi rispettano moltissimo la figura di Qin Shi, sia perché gli archeologi hanno paura di farsi male o di provocare danni alla struttura. Ed ecco uno dei misteri più profondi dell’Estremo Oriente: cosa si nasconde nel complesso funebre dell’imperatore? Forse non lo sapremo mai.

Un mistero in parte svelato è quello del drago cinese della terra. La mitologia cinese parla di moltissimi draghi, quasi sempre visti come entità positive. Uno solo era considerato pericoloso e cattivo: il drago di terra. Questo mostro era chiamato Dilong, e veniva descritto come un lucertolone piumato.

Fa impressione riscontrare che proprio in Cina, nelle zone in cui secondo la tradizione viveva il mostro, sia stato trovato lo scheletro del primo tirannosauroide dotato di piume: il Dilong paradoxus. Questo dinosauro teropode scoperto nel 2004 assomigliava vagamente a un tirannosauro ma aveva la testa più allungata. E poi aveva un sottile strato di piume filiformi.

Il Quilin

I misteri che si celano dietro la figura del quilin (wikipedia) – curiosauro.it

Nella mitologia cinese e coreana è presente una creatura chiamata Quilin, simile a una chimera. Si narra che la madre di Confucio, prima di concepire il figlio, vide uno strano un animale: una vacca con squame di drago e un corno sulla fronte. Anche Gengis Khan avvistò l’animale, il quale gli intimò di tornare in patria. Spaventato da quell’apparizione, il mongolo rinunciò alla conquista.

Nel 2012 la TV pubblica nordcoreana annunciò che alcuni archeologi avevano scoperto una cava chiamata Kiringul, che sarebbe la tana di un Quilin. Ma dei nordcoreani non bisogna mai fidarsi…

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