Un lampadario magico, che non ha nulla a che fare con la lampada di Aladino… Il lampadario che ci interessa è un lucernario sviluppato da uno studente di architettura (Henry Glogau) che è in grado di produrre elettricità e acqua potabile gratis. Proprio così!
Uno studente di architettura e design ha trovato una brillante soluzione per risolvere il problema della scarsità di acqua potabile nel mondo. Diciamo pure che, la sua, è proprio una soluzione illuminata!
Partiamo da un dato davvero allarmante: una persona su tre nel mondo non ha accesso all’acqua potabile. Lo dice l’UNICEF e lo ribadisce l’OMS (l’Organizzazione mondiale della sanità). Ed è probabile che, a causa della pandemia e del riscaldamento globale, il problema si sia inasprito. Molti Stati hanno difficoltà nel fornire acqua sicura, cioè potabile, a tutti. Ci sono zone che non sono collegate ad alcuna rete idrica e altre che sono servite da bacini contaminati. E questo è un problema enorme per la salute pubblica.
Henry Glogau, uno studente di design neozelandese (che vive in Danimarca), crede di aver trovato una soluzione. Un metodo davvero economico e facile da usare che potrebbe garantire elettricità e acqua potabile gratis. Il nostro Glogau, direttamente dalla Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenhagen, ha sviluppato un lucernario che produce acqua potabile insieme alla luce. In pratica si tratta di un distillatore solare di acqua assemblabile. Fatto solo con materiali a basso costo e facilmente reperibili. E a quanto pare il dispositivo è davvero in grado di purificare l’acqua grazie alla sola energia solare.
L’architetto ha donato il suo dispositivo a una comunità cilena, un luogo appunto afflitto dalla mancanza di acqua potabile. E il villaggio ha già cominciato a produrre nuovi lucernari usando materiali di scarto, come bottiglie di plastica.
Il rivoluzionario lucernario è un desalinizzatore solare che funziona facendo evaporare l’acqua di mare sfruttando il calore del sole. In estrema sintesi, durante il giorno, l’acqua marina gocciola attraverso un tubo all’interno del lucernario a forma di ciotola. Il sale e le sostanze inquinanti vengono rimosse. Così tutta l’acqua potabile pulita viene aspirata tramite un rubinetto. Tutta la salsedine rimanente può essere sfruttata per dare linfa a “batterie ad acqua di mare” che poi alimentano la luce di notte. In questo modo il lucernaio produce sia elettricità che acqua potabile.
L’invenzione appare semplice e intuitiva in apparenza. L’architetto ha avuto l’ispirazione dopo un viaggio in una baraccopoli in Cile e ha sviluppato il dispositivo durante il suo master in Danimarca. Ora collabora con la ONG cilena Techo. E pare che gli abitanti della baraccopoli cilena stiano già traendo beneficio dalla sua invenzione.
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