Anche l’anemia può uccidere | Scopriamo in che modo

Ormai è noto a molti che l’anemia sia una delle malattie del sangue più diffuse, ma non tutti sanno di che cosa si tratti. Può essere causata da molti fattori e per questo è importante conoscerla.

Fondamentale è capire le caratteristiche di questa malattia, le sue cause, i sintomi e, soprattutto, come diagnosticarla e prevenirla.

Anemia – curiosauro.it

Cos’è l’anemia?

L’anemia è una condizione in cui generalmente il numero di globuli rossi è eccessivamente basso e provoca un calo dell’emoglobina. Questa diminuisce perché la produzione di cellule nel sangue è inferiore rispetto alla norma, oppure perché si è verificata una perdita di cellule. I sintomi più conosciuti dell’anemia sono:

  1. La stanchezza.
  2. L’irritabilità.
  3. L’affaticamento.

Sostanzialmente, l’anemia è una condizione caratterizzata dalla riduzione patologica dei livelli di emoglobina (Hb) al di sotto dei livelli di normalità (Hb < 13 g/L nel maschio e 12 g/L nella femmina), che determina una ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno nella giusta quantità. A causa di questa carenza, i tessuti e gli organi del corpo non ricevono l’ossigeno di cui hanno bisogno per svolgere normalmente le loro funzioni. L’anemia può essere temporanea (magari a causa di un’emorragia) o cronica (dovuta all’ereditarietà genetica). Ci sono inoltre dei fattori specifici che tendono a predisporre alla malattia. Questi sono: 

  1. Carenza nutrizionale di ferro (è la causa nel 50% dei casi di anemia).
  2. Carenza nutrizionale di vitamina B12 e/o acido folico.
  3. Perdite occulte di sangue a livello gastro-intestinali frequenti o croniche, che producono una carenza di ferro.
  4. L’ipermenorrea per le donne, che comporta a sua volta una carenza di ferro.
  5. Patologie croniche importanti che determinano un insufficiente utilizzo del ferro.
Struttura dell’anemia – curiosauro.it

Sintomi e diagnosi dell’anemia

Sono tantissime le persone che soffrono di anemia in Italia e nel mondo, ma nonostante le stime alte, non sempre questa condizione viene diagnosticata. I primi sintomi da considerare sono: la sensazione di stanchezza, un eccessivo affaticamento per sforzi lievi, il pallore della pelle, mani e piedi freddi, unghie e capelli deboli, mal di testa acuti. Nei casi più gravi si può arrivare a manifestazioni come tachicardia, respiro affannoso (anche in situazioni di riposo), problemi cognitivi, dolori al petto e vertigini

Le varie forme di anemia sono generate da fattori diversi e caratterizzate da differenti livelli di gravità: per fare una diagnosi è fondamentale iniziare da un’anamnesi precisa e da una serie di esami di laboratorio. La valutazione di laboratorio inizia con un emocromo con formula, che comprende:

  1. La conta piastrinica e dei globuli bianchi.
  2. Gli indici e la morfologia dei globuli rossi.
  3. L’esame dello striscio periferico.

Gli esami successivi sono selezionati sulla base di questi risultati e della manifestazione clinica. Al termine di questo iter, il riconoscimento delle caratteristiche diagnostiche generali dell’anemia permette il raggiungimento di una diagnosi, e quindi l’individuazione di una possibile terapia correttiva

L’importanza dell’alimentazione

L’alimentazione, in assenza di forme di anemia gravi o particolari, riveste un ruolo fondamentale per incrementare l’apporto di ferro nel sangue. Per questo, dopo una diagnosi di anemia, è consigliabile rivolgersi ad uno specialista e farsi prescrivere una dieta ad hoc che comprenda una serie di alimenti che favoriscono l’assorbimento del ferro, come:

  1. verdure come broccoli e carote.
  2. Cereali e legumi. 
  3. Carne rossa o pollame.
  4. Frutta secca.
  5. Miele.

Durante la giornata è consigliabile ridurre il consumo di alcolici, tè nero, caffè e bevande gassate e di prediligere, invece, durante i pasti il consumo di una spremuta di agrumi che favorisce l’assorbimento di ferro nell’organismo. Senza dubbio, il primo rimedio è quello di nutrire il corpo con i nutrienti adeguati e ricchi di ferro. Tra quelli elencati, il miele è un ottimo produttore di emoglobina. Con il suo alto contenuto di ferro, rame e manganese, questo cibo è considerato un must have per chi soffre di questa patologia.

L’anemia può diventare grave e portare anche alla morte, anche se i casi sono rari. Questo accade con l’anemia aplastica, dove l’osso del midollo che produce i globuli rossi non funziona correttamente e porta i globuli bianchi ad attaccarlo. Il decorso della malattia è difficile da prevedere, e la prognosi nei casi più severi non trattati è infausta nella maggior parte dei casi. Fortunatamente, la terapia può controllare in modo efficace l’anemia, se iniziata prontamente, ed il trattamento con farmaci immunosoppressori o trapianto di midollo osseo garantisce mediamente una sopravvivenza a 5 anni per circa il 70% dei pazienti. 

Struttura dell’anemia – curiosauro.it

 

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