Secondo una recente ricerca, solo negli Stati Uniti, l’industria degli integratori alimentari muoverebbe un giro d’affari approssimativo di centocinquanta miliardi di dollari. E circa la metà della popolazione adulta americana consumerebbe ogni giorno degli integratori: multivitamicini, minerali, proteine, probiotici, eccetera…
La scienza medica ammette l’utilità parziale di questi integratori, soprattutto nel supportare diete disordinate e per apportare sostanze essenziali in soggetti con carenze di nutrienti specifici. Ma in generale c’è ancora un po’ di scetticismo da parte dei biologi e dei nutrizionisti sulla funzionalità generale di questi prodotti ormai così diffusi. Ci sono anche perplessità rispetto al contenuto reale di questi composti, che spesso, se non regolamentati e controllati, possono risultare dannosi.
Gli integratori alimentari sono strumenti indispensabili per il benessere e la salute dell’organismo? No: non possiamo sbilanciarci in una simile ammissione; e chiunque cerchi di descrivere questi prodotti come elementi fondamentali e curativi è in malafede. Questi prodotti, in definitiva, non fanno altro che rendere disponibili in pillole, gocce o compresse, sostanze e nutrienti che dovremmo assumere tramite i cibi che consumiamo ogni giorno.
Il consumo di integratori alimentari, ad ogni modo, è sempre più diffuso in tutto il mondo. Vengono commercializzati per combattere le carenze della dieta e per ottimizzare le performance fisiche e mentali. Esistono poi integratori per migliorare la salute in generale o il benessere. Ma siamo di fronte, sostanzialmente, a dei nutrienti concentrati (o ad altre sostanze nutrizionali e fisiologiche) che dovrebbero essere già forniti da una dieta bilanciata.
In molti pensano che gli integratori possono sostituire addirittura i pasti. Ciò è falso. Gli integratori completano l’alimentazione, agiscono appunto per integrazione o completamento. Quindi non rimpiazzano i pasti.
In persone con diete povere o sballate, in individui immunodepressi e in situazioni di particolare stress, gli integratori possono essere un ottimo alleato. Su questo non c’è dubbio. Stiamo parlando di quei casi in cui c’è una carenza dimostrata di sostanze basilari come vitamine, amminoacidi e proteine. In questa particolare situazione gli integratori possono venire incontro ai fabbisogni di coloro a cui manca un nutriente. Si pensa però che questi prodotti possano essere curativi, o che possano garantire il benessere, la salute e migliori performance fisiche e mentali. E questo è indimostrabile.
Anzi, un abuso di integratori può portare a gravi problemi di salute. Sappiamo per esempio che assumere troppa vitamina D può condurre a infezioni acute delle vie respiratorie. Che gli integratori del ferro possono avere come effetto nocivo l’anemia sideropenica materna ed effetti avversi sul feto. Gli integratori di folato possono condurre a ictus e malattie cardiovascolari. In generale, è stato dimostrato che i supplementi multivitaminici non portano ad alcun beneficio per contrastare malattie cardiovascolari o il cancro.
In commercio esistono alcuni integratori che vengono consigliati a ogni tipo di persona, anche in assenza di patologie o di esigenze specifiche. Per esempio i multivitaminici, gli Omega 3 o i probiotici. Sono davvero utili? In teoria possono esserlo, ma in pratica possono essere agevolmente sostituiti da un’alimentazione corretta. Quindi se mangiamo già frutta e verdura, pesce e cacao o yogurt, non avremo bisogno di multivitaminici.
Vanno poi molto di moda gli integratori di vitamina D e di magnesio. Alcune ricerche hanno rivelato che una larga percentuale della popolazione Europea è carente in vitamina D. Ma tale carenza può essere risolta con una maggiore esposizione al sole… Riguardo al magnesio, bisogna stare attenti al sovradosaggio, che può condurre a effetti collaterali spiacevoli: nausea, diarrea, crampi allo stomaco, debolezza muscolare. Nulla di grave, in realtà… In generale quando si tratta di assumere integratori di minerali come calcio, potassio e magnesio è sempre meglio farlo sotto prescrizione medica.
Cosa dice la legge italiana su questi integratori? La normativa vigente è del 2002 e dice che gli integratori alimentari vanno intesi come “prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta”. Sono quindi riconosciuti come fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico. Si pone però sempre l’accento sul fatto che questi prodotti non sono sostanze curative. Servono solo a integrare una normale dieta, completandola nei casi di reale aumentato fabbisogno.
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