Ecco una suggestiva immagine catturata dal telescopio spaziale Hubble. La foto ci mostra una galassia, apparentemente a spirale, insidiata da tentacoli di polvere che sembrano volerla soffocare. Le lingue di polvere oscura lambiscono il cuore della galassia chiamata NGC 7172 e poi le si avviluppano tutto intorno.
NGC 7172 è una grande galassia che si trova a circa centodieci milioni di anni luce dalla Terra. Siamo nella costellazione del Pesce Australe… E i tentacoli di polvere che sembrano oscurare parte della porzione cosmica hanno molto interesse per gli astrofisici..
La galassia insidiata dai tentacoli di polvere
La polvere oscura occupa quasi tutto il centro di NGC 7172 e sta di fatto oscurando il suo cuore luminoso. In questo modo NGC 7172 ci appare come una “normalissima” galassia a spirale vista di lato, cioè di taglio. Ma le cose non stanno così… Gli astronomi sanno infatti che questa galassia non dovrebbe mostrare una struttura a spirale. Conosciamo da tempo questa regione, che fu scoperta il 23 settembre 1834 dall’astronomo inglese John Herschel.
La galassia è nota anche come ESO 466-38, IRAS 21591-3206 o LEDA 67874. E ha un diametro di ottantacinquemila anni luce. Quindi è un po’ più piccola della Via Lattea (che ha un diametro di centoquindicimila anni luce). Sappiamo anche che NGC 7172 fa parte dell’Hickson Compact Group 90, ossia di un gruppo di galassie che comprende due galassie ellittiche (NGC 7173 e NGC 7176) e la galassia a spirale NGC 7174.
La verità dietro l’apparenza
Questa zona dell’Universo studiata dal telescopio Hubble è stata rianalizzata dagli astrofisici. I quali hanno scoperto, grazie allo spettro elettromagnetico, che c’è qualcosa di anomalo. Cosa di preciso?
In realtà non siamo di fronte a una galassia a spirale. NGC 7172 è una galassia di Seyfert, cioè un tipo di galassia con un nucleo galattico attivo e intensamente luminoso. Un nucleo alimentato dalla materia che si accumula grazie all’azione di attrazione di un buco nero supermassiccio. Ecco quindi da dove vengono i tentacoli di polvere.
L’immagine condivisa dalla NASA e dell’ESA combina i dati di due serie di osservazioni di Hubble. Entrambe queste osservazioni servivano per studiare i nuclei galattici attivi più vicini alla nostra Via Lattea. Nello specifico, l’immagine combina pure i dati di due strumenti, cioè l’Advanced Camera for Surveys di Hubble e il Wide Field Camera 3.
La NASA afferma che filtri hanno campionato varie lunghezze d’onda. Il colore ottenuto proviene quindi dall’assegnazione di tonalità diverse a ciascuna immagine monocromatica associata a un singolo filtro. Il Pesce Australe (in latino Piscis Austrinus) è una costellazione conosciuta fin dall’Antichità.