L’eruzione del vulcano a Tonga è stata davvero disastrosa. Ma cosa è successo veramente? Un team di ricercatori ha provato a dare una risposta cercando di ricostruire gli eventi.
L’eruzione del vulcano è avvenuta a gennaio 2022 devastando le isole Tonga e creando problemi anche a zone vicine. Danni per milioni!
Il 15 gennaio 2022 il vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai ha devastato l’arcipelago di Tonga. L’eruzione ha innescato uno tsunami che si è spinto fino ai Caraibi, generando onde nell’atmosfera che hanno viaggiato per più volte attorno al nostro pianeta. Le emissioni di materiale hanno superato ogni record precedente, raggiungendo una quota di 58 km. I geologi si stanno ancora domandando quali siano state le reali cause di un evento così potente, mai registrato in precedenza. Cominciano solo ora, a distanza di mesi, ad arrivare le prime risposte.
Una delle prime ricerche pubblicate suggerisce che l’eccezionale violenza del vulcano sia da ricercare nell’eruzione sottomarina avvenuta il giorno prima. Questa fece collassare la bocca del vulcano, che si trovava sotto la superficie dell’oceano, facendo in modo che l’acqua del mare entrasse a contatto con il magma vicino alla superficie. L’evaporazione di questa enorme quantità di acqua si trasformò, poi, in vapore, che contribuì notevolmente ad aumentare la forza dell’eruzione del giorno dopo.
Dopo l’eruzione vulcanica del Monte Pinatubo del 1991 nelle Filippine, quella di Tonga potrebbe essere stata anche più violenta, forse paragonabile all’eruzione del Krakatoa del 1883, la cui esplosione fu sentita a quasi 5.000 chilometri di distanza. Il vulcano Tonga si trova sulla linea immaginaria che separa la placca dell’Oceano Pacifico con quella Indo-australiana, ed è uno dei tanti vulcani di quella zona. Le isole Hunga Tonga e Hunga Ha’apai, dopo l’eruzione, non esistono più, anche se rappresentavano semplicemente due punti della caldera del vulcano che emergevano dal mare.
Molte isole non esistono più a causa delle eruzioni vulcaniche, e se non fossimo stati nell’era satellitare molto probabilmente nessuno avrebbe mai saputo nulla sulla loro esistenza. Tornando a Tonga, l’evento del 15 gennaio è iniziato con una serie di terremoti scaturiti intorno al vulcano, dopodiché è iniziata l’eruzione vera e propria alle cinque del mattino ora italiana. Questa è stata particolarmente violenta durante le prime due ore per poi svanire nell’arco di 12 ore.
Lo studio fatto sull’eruzione conferma che la violenza con cui si è manifestata è stata causata dalla miscelazione dell’acqua oceanica con il magma presente nella camera magmatica. I geologi, inoltre, hanno stabilito che il 15 gennaio vennero messi in atmosfera circa 1,9 chilometri cubi di materiale.
La cosa importante da fare in futuro sarà quella di monitorare tutte le migliaia di vulcani sottomarini sparsi per gli oceani. Si conosce ancora molto poco su di loro e, visto che sono in grado di causare eruzioni violente come quella di Tonga, i ricercatori si dovranno impegnare nella ricerca raccogliendo più dati possibili. Dati che ci potranno forse permettere di prevenire eventi simili a questo!
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