Un vaccino può essere contagioso? Sembrerebbe proprio di sì, ed è quello a cui stanno lavorando alcuni ricercatori. Questa idea nasce dal fatto che il vaccino verrebbe visto come una sorta di virus che si propaga da un animale all’altro, impedendo alle malattie zoonotiche di arrivare all’uomo.
Ma quali sarebbero i rischi per l’uomo? Ancora non ci sono risposte chiare, anche perché la necessità di creare un vaccino del genere è nata da poco, proprio durante questa pandemia.
Il primo vaccino contagioso
La teoria sul far diffondere un vaccino contagioso sembrerebbe utile per creare un’immunità di gregge nelle specie in cui verrebbe inoculato. Basti pensare, per esempio, se si facesse una cosa del genere in popolazioni di animali sospettate di essere serbatoi di virus pericolosi per l’uomo. Questo potrebbe impedire eventuali spillover virali sul nascere, ma è il caso di valutare i rischi, che potrebbero essere alti.
La maggior parte delle malattie infettive, infatti, è di origine zoonotica: significa che ha origine negli animali e non è possibile prevedere il momento in cui sarà trasmessa all’uomo. Quando avviene questa trasmissione, gli interventi messi in campo dai medici sono tutti di tipo reattivo: si cerca, cioè, di rimediare ad un danno che, però, spesso è già fuori controllo, come abbiamo visto con la pandemia di covid.
Quanto è contagioso?
L’ipotesi di creare virus attenuati, geneticamente modificati e capaci di diffondersi tra gli animali era già stata avanzata negli anni ‘80. Oggi, i progressi nell’editing genetico e una migliore comprensione di come si diffondono hanno accelerato l’idea che questi virus possano essere creati per davvero! Gli scienziati affermano che questa creazione sarà utile nel sollecitare un’immunità all’infezione, anziché la malattia vera e propria. Prevenendo i contagi direttamente negli animali si ridurrebbe la probabilità che i loro virus giungano all’uomo. Attualmente sono alla studio vaccini contagiosi contro:
- L’Ebola.
- La tubercolosi bovina.
- La febbre di Lassa, una malattia emorragica virale che ha origine nei ratti e che è responsabile ogni anno di circa 300.000 contagi umani in Africa occidentale.
- La peste, trasmessa dal morso delle pulci infettate dai ratti.
- La febbre del Nilo.
- La malattia di Lyme, trasmessa dalle zecche.
- La rabbia.
Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Idaho ha usato modelli matematici e dati su precedenti studi, per indagare l’utilità di vaccini trasmissibili nell’eliminare i patogeni nelle popolazioni animali, prima che possano avvenire salti di specie. I vaccini contagiosi attualmente allo studio per gli animali utilizzano come vettore il citomegalovirus (CMV) un virus che, una volta contratto, rimane nell’organismo per tutta la vita, inducendo una forte risposta immunitaria e quasi mai una malattia grave. Somministrati direttamente agli animali tramite iniezioni, i vaccini contro Ebola e tubercolosi bovina che usano questo tipo di vettore risultano altamente efficaci.
Ma quali sono i rischi per l’uomo?
I virus sono organismi geneticamente instabili e soggetti a frequenti mutazioni. Il problema di un vaccino che si auto diffonda da solo potrebbe far evolvere la capacità di saltare ad altre specie, incluso l’uomo, con conseguenze persino più dannose della malattia che si voleva debellare. Inoltre, eliminare dagli animali i virus che li assillano significherebbe eliminare anche uno strumento di contenimento naturale delle specie.
Per esempio, i roditori che diffondono il Lassa virus sono animali invasivi che distruggono i raccolti e contaminano le derrate alimentari. Senza il virus a tenerli a bada potrebbero aumentare notevolmente di numero. In più, dato che questi batteri vivono in ecosistemi altamente competitivi, eliminare anche uno solo di questi potrebbe favorire l’avanzata di altri patogeni più pericolosi. In ultima analisi, quindi, sarebbe molto difficile al momento poter creare un vaccino contagioso che porti un vantaggio per tutti, soprattutto sarebbe difficile applicarlo direttamente su noi umani.
Abbiamo visto anche durante questa pandemia quanto sia stato impossibile raggiungere un consenso universale sulla vaccinazione, a maggior ragione non sarebbe possibile ottenere un assenso globale e senza eccezioni a un vaccino preventivo. Oltre a questo, i vaccini a base virale contagiosi, lasciati liberi di diffondersi senza il controllo umano, comporterebbero infine tutti i rischi insiti nell’evoluzione virale, come:
- La perdita di efficacia perché, e lo abbiamo visto con la pandemia, un vaccino che evolve diventa sempre meno simile al virus che vuole combattere.
- La reintroduzione del virus: questo è un caso che si verifica raramente, è successo solo con la polio (OPV).