La pseudoarcheologia collegata alla teoria degli antichi astronauti sostiene che nelle culture precolombiane esistano numerose prove di un contatto fra uomini ed extraterrestri. Alcuni studiosi pensano che queste prove siano contenute anche nelle ultime grandi scoperte ottenute in Mesoamerica con il lindar. Ma come stanno veramente le cose?
Esistono prove di contatti fra umani e alieni nei reperti archeologici precolombiani? Analizziamo insieme alcune teorie collegate alla pseudoarcheologia per capire quanto c’è di vero.
Contatto fra uomini ed extraterrestri nelle culture precolombiane
Quando è nata la narrazione pseudoarcheologica che rimanda alla teoria degli antichi astronauti in Mesoamerica e nell’America del Sud? Probabilmente negli anni ’70 con i libri dello scrittore pseudostorico Erich von Däniken. Costui fu il primo a concentrarsi sulle antiche Linee di Nazca. Si tratta di centinaia di enormi disegni tracciati sul suolo, incisi nel deserto del Perù meridionale. Alcune di queste enormi figure rappresentano animali stilizzati e figure umanoidi, altre semplici linee rette. Tali figure possono essere viste solo dall’alto. Ed è per questo motivo che Däniken pensò che potessero rappresentare istruzioni e messaggi aerei per gli alieni.
Lo stesso Däniken affermò che il coperchio di un famoso sarcofago Maya raffigurasse un antico re che pilota una nave spaziale. Gli archeologi e gli storici della religione sostengono invece che il sarcofago rappresenti la discesa del re negli inferi, in accordo con antiche storie mitologiche precolombiane.
Nuove scoperte in America Centrale
Quando nel 2021 alcuni ricercatori hanno scoperto quasi cinquecento monumenti mesoamericani nel Messico meridionale grazie alla tecnologia lidar, gli appassionati di pseudoarcheologia hanno subito rispolverato le teorie di Däniken.
In molte forme (in anteprima) di questi edifici rivelati con la mappatura laser aviotrasportata (chiamata appunto lidar) gli pseudoarcheologi hanno scorto proporzioni compatibili con piattaforme di atterraggio per astronavi. Questo perché fra tali monumenti ci sono anche piramidi tronche, con un largo spiano superiore. Tutte questi edifici risalenti a tremila anni fa sono ancora sepolti sotto la vegetazione, e includono enormi altipiani artificiali che potrebbero essere stati utilizzati per raduni cerimoniali e altri eventi religiosi.
I Maya e tanti altri popoli precolombiani avevano di certo elevate conoscenze astronomiche. Ed è anche possibile che alcuni loro monumenti potessero fungere da osservatori stellari. Ma gli edifici erano tronchi perché in sommità ospitavano cerimonie e sacrifici. Non perché dovevano fungere da rampe di atterraggio per UFO. Ma la tesi degli ufologi è che senza l’aiuto extraterrestre i Maya non sarebbero mai stati in grado di creare simili costruzioni, troppo raffinate dal punto di vista architettonico.
Non esistono prove scientifiche e archeologiche di un contatto fra uomini ed extraterrestri nelle culture precolombiane. Pensare che l’arte e lo sviluppo tecnico dei popoli mesoamericani debba essere per forza stato influenzato da forme di vita extraterrestri è razzista e offensivo.