Una grotta incantata, che pare lo scenario di una fiaba, un ricovero di fate o un paesaggio paradisiaco… Ci troviamo nel parco Grotta Cascata Varone, a circa tre chilometri a nord di Riva del Garda. Ma come nasce questa grotta delle meraviglie?
La cascata del Varone è una delle attrazioni naturalistiche più amate e suggestive dell’Alto Garda. Un parco aperto al pubblico dal 1874, quando fu inagurato al cospetto del re di Sassonia Giovanni e del principe Nicola del Montenegro.
La grotta delle meraviglie presso la cascata del Varone
Da decenni il parco Grotta Cascata Varone è una delle mete preferite del turismo gardesano. I visitatori lo raggiungono per passeggiate, escursioni, picnic e foto alla cascata e alla grotta. La bella cascata è alimentata dalle perdite sotterranee del lago di Tenno, che poi formano il torrente Magnone. Proprio le acque del torrente piovono fragorosamente nella grotta delle meraviglie con un balzo di quasi cento metri.
L’ambiente del parco riesce davvero a stupirci con la sua atmosfera fiabesca. Nulla di magico o di incantato, a ben vedere: lo spettacolo che ci è offerto è al cento percento naturale. L’uomo, in questo caso, si è limitato a valorizzare ciò che la Terra ha saputo creare. Il parco, con le cascate del Varone e con la loro grotta delle meraviglie, è uno dei luoghi più romantici e affascinanti che abbiamo in Italia.
La grotta nasce grazie al lavoro di erosione delle rocce calcaree svolto dall’acqua in circa ventimila anni. Il punto più profondo della forra conduce alla caduta dell’acqua. Sopra la grotta si trovano il parco e il giardino botanico. E le cascate possono essere ammirate sia da giù che da su.
La storia
Le cascate vennero inaugurate il 20 giugno 1874, con una solenne cerimonia alla presenza di un padrino d’eccezione. All’inaugurazione c’era il principe Nicola di Montenegro, che si trovava in villeggiatura sul Lago di Garda in quel periodo.
Tutta la parte superiore del parco è stata organizzata in quegli anni. Nell’orto ci sono tante colture, anche non autoctone, che convivono armoniosamente grazie allo speciale microclima gardesano. Percorrendo tutto l’orto si raggiunge la grotta superiore, ossia il principale punto di osservazione della cascata. L’accesso è reso possibile grazie a un tunnel di quindici metri. Un ambiente scavato dall’uomo, che conduce fin dentro una montagna. Da qui la profondità di caduta è di quasi cento metri. Così si crea un fragore assai suggestivo, fra colori sfumati e profumi unici. Un’atmosfera da fiaba? Sì, proprio da fiaba…