Ancora si discute su un’immagine dai contorni sfocati raccolta nel 2011 da un sonar nel Golfo di Botnia. Di cosa si tratta? Quest’immagine, che secondo molti rimanda a un UFO sommerso, fu raccolta da Peter Lindberg e Dennis Åberg. Due esploratori svedesi legati al progetto Ocean X. È la cosiddetta anomalia del Mar Baltico.
Il gruppo Ocean X batteva il fondo del Mar Baltico alla ricerca di un tesoro nascosto. E durante le ricerche è venuta fuori questa famosa immagine sonar che pare mostrare un oggetto insolito.
L’anomalia del Mar Baltico
I contorni dell’oggetto scoperto dal sonar appaiono stranamente simmetrici e suggeriscono un’origine non naturale. Da qui, nel giro di un anno, è partita la solita speculazione pubblicitaria, alimentata da giornali, blog e siti dedicati a misteri. Molti interpreti e sedicenti esperti hanno dichiarato di riconoscere nell’immagine la figura di un UFO sommerso. E così è nata la leggenda dell’anomalia del Mar Baltico.
Ma cosa ci faceva il team dell’Ocean X sott’acqua nel Baltico? Il gruppo svedese è composto da cacciatori di tesori e operatori di salvataggio specializzati in ricerche subacquee. Quindi conosceva bene il mondo subacqueo. Nel giugno del 2011 il gruppo tornava appunto da una lunga spedizione nel Mar Baltico. Si trovava tra Svezia e Finlandia per cercare un relitto. E proprio qui spuntò l’immagine sonar, poi definita come “sfocata ma interessante“. L’oggetto in questione appariva come una piattaforma circolare, con un diametro di circa un metro. Alcuni dettagli dell’immagine ricordavano scale o rampe.
Il dibattito
All’inizio la notizia ebbe scarsa risonanza. Ma alcuni avevano già suggerito che l’oggetto sommerso potesse essere un veicolo extraterrestre. Il gruppo dell’Ocean X non si era espresso in quelle prime fasi. Solo più avanti, il team è tornato sul sito per ottenere un’immagine più chiara. Qui qualcosa sarebbe andato storto. Delle misteriose interferenze elettriche avrebbero impedito di raccogliere altri dati
La storia fu discussa sul tabloid britannico Daily Mail nel giugno 2012, e dal giorno dopo su internet sono apparse numerose illustrazioni e ricostruzioni dell’anomalia del Mar Baltico. C’è chi ha continuato a parlare di UFO e chi di un portale dimensionale, una sorta di Stonehenge subacqueo.
Nella seconda spedizione l’Ocean X ha raccolto dei campioni di materiale dal sito. Poi i reperti sono stati consegnati a Volker Brüchert, professore associato di geologia all’Università di Stoccolma. L’analisi ha indicato che la maggior parte del materiale è naturale: sono rocce arenarie. Tra i campioni c’era anche un singolo pezzo di roccia basaltica. Forse una roccia trasportata lì dai ghiacciai. Insomma, i reperti hanno svelato qualche pietra rara, ma nulla di innaturale o extraterrestre.
La scarsissima qualità dell’immagine sonar ha comunque alimentato tantissime speculazioni. E continua a farlo. Oggi gli esperti sostengono che la tecnologia sonar produce spesso immagini poco realistiche e inutilizzabili.