E chi lo dice che gli aggiornamenti informatici o le novità tecnologiche siano sempre un bene? Non sempre i grandi investimenti in campo elettronico e nel software portano a prodotti di successo. Anzi… La storia tecnologica recente è piena di flop e cocenti fallimenti. Oggi prenderemo in considerazione cinque prodotti tecnologici recenti, cinque flop: i più fallimentari e sfortunati.
Tutte le novità elettroniche nascono per rivoluzionare il mondo, migliorarlo o, nel peggiore dei casi, per essere apprezzate da un numero soddisfacente di utenti. Ma non è sempre così. Ci sono stati tanti progetti milionari, lanciati con grandi campagne mediatiche, che sono falliti miseramente…
Flop: I prodotti tecnologici più fallimentari degli ultimi anni
Partiamo da un prodotto recente, che sulla carta avrebbe dovuto stravolgere la vita quotidiana di milioni di persone. I Google Glass. Ve li ricordate? Furono presentati nel 2012 in pompa magna dal co-fondatore di Google: Sergey Brin. Si trattava di una nuova concezione di device applicabile nella categoria di ubiquitous computing. In pratica, erano un paio di occhiali per la realtà aumentata, attraverso cui gli utenti potevano vedere lo schermo del loro smarphone o del pc. Dovunque e senza usare le mani. Questi occhiali, utilizzabili grazie a comandi vocali, non sono piaciuti a nessuno… A decretare il flop hanno contribuito il prezzo altissimo e il fatto che alla gente non piacesse l’idea di indossare un computer sul volto. C’erano dubbi riguardo alla privacy e soprattutto timori collegati alla salute: è consigliabile tenere un dispositivo collegato a un satellite a un centimetro dal cervello?
Fra le novità tecnologiche più fallimentari degli ultimi tempi c’è anche JooJoo. Il CrunchPad, anche detto JooJoo, era uno dei primi tablet in commercio. Progettato due anni prima che Apple annunciasse l’iPad, uscì troppo tardi… dopo quasi un anno e mezzo di sviluppo. La TechCrunch puntava tutto sull’idea di creare un computer compatto, portatile ed economico. Ma il dispositivo era pieno di problemi di hardware e parecchio costoso. Il povero JooJoo non resse il confronto con l’iPad di Apple.
Disastri commerciali dei grandi marchi
La Microsoft toppò incredibilmente con lo Zune, che doveva essere un concorrente di iPod. Questo sottile lettore multimediale era il primo in grado di scambiare dati via rete wi-fi. Ma al mondo non piacque. Tutti preferivano l’iPod o lettori mp3 più economici.
La Apple, invece, prese una brutta batosta con l’AirPower. Si trattava di un caricabatterie wireless, annunciato insieme all’iPhone X. Secondo la Apple l’AirPower avrebbe permesso di ricaricare fino a tre dispositivi contemporaneamente. Ma i risultati effettivi non furono per niente soddisfacenti. I pochi che hanno comprato questo caricabatterie si sono pentiti.
Pure Facebook si è lanciata in progetti fallimentari, specie quando ha abbandonato il software per l’hardware. L’idea di realizzare telefoni con un tasto Facebook dedicato, per esempio, andò malissimo. La collaborazione con HTC portò al lancio di tre Facebook Phone: lo Status, il Salsa e l’HTC First, di cui nessuno ha più memoria!