Si racconta che al tempo dell’imperatore Tiberio un artigiano romano fosse riuscito a creare un vetro infrangibile e flessibile. Tenace e raffinatissimo. Nei mesi scorsi degli scienziati hanno sviluppato un materiale simile. Duro come la madreperla e resistente agli urti come la plastica.
I ricercatori della McGill University hanno creato un vetro super forte e resistente. E per farlo si sono ispirati allo strato interno dei gusci di molluschi.
Un vetro che non si rompe mai, ispirato alla struttura della madreperla
Immaginate un vetro trasparente, sottile, eppure durissimo e flessibile. Un vetro che quando viene colpito si comporta come la plastica. Questo nuovo materiale potrebbe avere centinaia di diverse applicazioni. Potrebbe difendere gli schermi dei telefonini, essere usato sui veicoli e in robotica, magari in edilizia…
Il vetro è un materiale per sua natura fragile. Può essere reso più resistente se temperato o laminato. Ma si tratta di processi costosi e non perfetti. Non esiste un vetro trasparente che assorba i colpi senza danneggiarsi. E non esiste un vetro resistente che sia davvero trasparente. I ricercatori della McGill si sono ispirati a una forma naturale: la madreperla. E in base alla struttura di questo sofisticato materiale biologico, hanno sviluppato un’architettura organizzata in scaglie di vetro e acrilico. Da ciò è venuto fuori un materiale molto resistente, che potrebbe essere prodotto a basso costo.
Traendo ispirazione dalla natura, gli scienziati hanno capito che la madreperla ha una doppia valenza. Si comporta come un materiale rigido, ma nel tempo si dimostra anche come un materiale morbido, perché capace di assorbire i colpi. È fatto di pezzi rigidi di materia simile al gesso stratificati con proteine morbide ed elastiche. E questa particolare struttura dà luogo a una resistenza eccezionale.
Il sogno di Tiberio
Per rendere il loro materiale trasparente, i ricercatori hanno regolato l’indice di rifrazione dell’acrilico. In pratica, lo hanno fatto fondere perfettamente con il vetro fino a creare un composto fino e trasparente. Perché senza trasparenza, il vetro non è vetro.
Alcuni storici pensano che sia già esistito in passato un vetro flessibile e super resistente. Si tratterebbe di un’invenzione perduta. Petronio e Plinio il Vecchio narrano di un inventore che portò all’imperatore Tiberio un calice realizzato in questo materiale infrangibile. L’imperatore scagliò il calice a terra, per vedere se era davvero così resistente, e il materiale si ammaccò ma non si frantumò.
La leggenda narra che Tiberio fece giustiziare quell’uomo, temendo che quel vetro potesse svalutare l’oro e l’argento… Ci fa ovviamente piacere che gli scienziati responsabili della nuova invenzione non debbano rischiare simili conseguenze per il loro prezioso lavoro.