In Giappone c’è una stazione ferroviaria che non è collegata ad alcuna strada. Non porta a un centro abitato né a qualsiasi sbocco. Aperta al pubblico dal 19 marzo 2019, è accessibile solo ai treni. A cosa serve?
La stazione ferroviaria di Seiryu-Miharashi è costata circa 112 milioni di yen. Ed è stata costruita con la funzione di piattaforma panoramica. Chi scende dal treno può solo affacciarsi su un piccolo belvedere, per ammirare il fiume Nishiki.
La stazione ferroviaria servita da treni speciali che non ha sbocchi
Questa nuova stazione ferroviaria giapponese potrebbe essere definita come la più strana del mondo. Non ha ingresso, non ha uscita e non ha nemmeno una biglietteria. Chi scende a questa fermata vuole solo godere di un punto di osservazione privilegiato per ammirare il panorama.
La vista, però, è proprio mozzafiato! La stazione situata sulla linea Nishikigawa Seiryu nel Sud del Paese, si chiama Seiryu-Miharashi, che tradotto vuol dire “corso d’acqua limpida e bel panorama”. Ci troviamo nella prefettura di Yamaguchi, tra le stazioni di Naguwa e Nekasa, ma tutt’intorno non c’è nulla. Neppure un sentiero.
Ma ai giapponesi piace fermarsi in questo luogo così misterioso e isolato. Si fermano. Si affacciano sul fiume e aspettano l’arrivo del prossimo treno. Il fine è quello di godersi il paesaggio naturale. Magari in silenzio. Ed è davvero un luogo simbolico e spirituale, fortemente voluto dall’azienda del trasporto pubblico, oggi molto apprezzato dai turisti. Non a caso, la nuova stazione ferroviaria ha incrementato le vendite di biglietti e risollevato le finanze del servizio ferroviario in crisi.
La storia dei lavori
Questa stazione era in progetto da molti anni. Pare che esistesse un progetto già nel 1922. Ovviamente i piani erano un po’ diversi all’inizio. Gli ingegneri volevano costruire una linea dalla stazione di Iwakuni alla stazione di Nichihara, nella città di Tsuwano. Il percorso doveva collegare in modo incrociato vari percorsi, seguendo il corso del fiume Nishiki. Le Ferrovie dello Stato giapponesi cominciarono i lavori solo nel 1960. Conclusero in breve tempo il primo tratto. Ma dopo una trentina di chilometri si bloccarono.
Nel 1967, le ferrovie statali smisero di funzionare su tutto il tratto. La società statale era fortemente indebitata e il lavori furono sospesi. La sezione sul fiume esisteva, ma non era mai stata aperta al trasporto pubblico. Negli anni ’90 i turisti hanno cominciato a noleggiare barchette per arrivare alla stazione chiusa, da cui si godeva di un bel panorama.
Così è nata l’idea di convertire la vecchia struttura in una “ferrovia del terzo settore”. Una joint venture pubblico-privato ha investito sul progetto. E ora è possibile visitare il luogo solo se vi sono più di venti passeggeri ad aver acquistato il biglietto. Un singolo biglietto ha un costo di circa trenta euro.