Nell’XI secolo si sviluppò in tutta Europa una temutissima superstizione. A diffonderla furono gli stessi monaci e chierici, che di norma erano impegnati a sopprimere tali credenze. Moltissimi erano i racconti di apparizioni di defunti e spiriti raccolti in corteo: si parlava di un vero e proprio esercito dei morti!
Questa tradizione, secondo alcuni storici, è antichissima. Ne parlava già Tacito, riferendo che i popoli germanici temevano le invasioni di un esercito di morti. Nel Medioevo queste storie si diffusero in molte regioni della Francia, in Spagna, in Inghilterra e in Nord Italia…
La leggenda dell’esercito dei morti
Lo spaventoso esercito dei morti appariva ai crocevia, di notte, nei territori di confine e in aperta campagna. I testimoni parlavano di cavalieri maledetti, all’apparenza fatti di fumo o di cenere. E la Chiesa, che inizialmente aveva condannato questi racconti come espressioni di una religiosità pagana, cominciò a un certo punto a sostenere la superstizione. I preti spiegavano ai fedeli che quegli eserciti dei morti erano composti da anime del purgatorio che apparivano sui luoghi dei loro misfatti (dove avevano combattuto una guerra o compiuto una rapina) per espiare i loro peccati.
In particolare, il monaco Rodolfo il Glabro riportò nelle sue Cronache dell’anno Mille testimonianze di uomini che avevano visto da vicino alcuni di questi eserciti. Il racconto risale al 1014. Rodolfo afferma di aver incontrato un prete che aveva assistito al passaggio di una torma di cavalieri in decomposizione o coperti da lenzuoli funebri. L’esercito marciava verso Occidente e poi, all’improvviso, si dissolse. Sempre Rodolfo ci narra poi dell’orrenda visione di un altro monaco, tale Vulfiero. Questi si trovava in una chiesa francese, di notte, per pregare. E a un certo punto vide che la chiesa si riempiva di uomini vestiti di bianco e di porpora. Vulfiero chiese loro chi fossero, e quelli risposero di essere un esercito di cavalieri morti in Terra Santa.
La famiglia Hellequin
OIderico Vitale, nella sua Storia Ecclesiastica del XII secolo, racconta di un’apparizione testimoniata da un prete normanno chiamato Guachelmo. In pratica questo Guachelmo vide da vicino un esercito dei morti il primo giorno dell’anno 1091. L’esercito era guidato da un gigante che minacciò il prete con una clava, e contava fra le sue legioni orribili demoni, nani e mostri. Guachelmo si fece da parte spaventato, ma poi riconobbe tra le file di quell’esercito alcune persone che conosceva. Per questo le fermò: erano cavalieri della famiglia Hellequin. Una famiglia nota nel villaggio, maledetta per i numerosi peccati.
E qui viene il bello. Uno dei cavalieri, infastidito dal prete, voleva ucciderlo con la sua spada nera, ma a salvare Guachelmo intervenne suo fratello, anch’egli morto, e parte dell’esercito. Il fratello spiegò poi a Guachelmo che tutte quelle anime procedevano in schiera per espiare i loro peccati, e che solo le preghiere dei parenti avrebbero potuto salvarli.
Questa leggenda era molto diffusa soprattutto in Francia, e continuò a essere raccontata ancora per un paio di secoli. Più passavano gli anni, però, e più l’esercito diventava malvagio e pericoloso. Nel XIV secolo non era più composto da anime ma da demoni! Anche lo scrittore fantasy Tolkien, nei XX secolo, riprese questa leggenda in un famoso capitolo de Il signore degli anelli.