Abbiamo ormai a che fare quotidianamente con assistenti vocali, algoritmi e intelligenze artificiali che analizzano le nostre abitudini cercando di anticipare le nostre esigenze. Eppure nessuna AI si era mai spinta fino al punto di interpretare le nostre emozioni. In un futuro non lontano, una nuova rete neurale sperimentale, invece, capirà perfettamente come vi sentite e a cosa state pensando.
Pare che una nuova AI sviluppata nel Regno Unito sia in grado di rilevare le emozioni con le onde radio e di interpretarle correttamente.
Un gruppo di ricercatori del Regno Unito ha sperimentato una nuova intelligenza artificiale capace di captare le onde radio per rilevare tutti i più sottili mutamenti nel ritmo cardiaco e così comprendere le emozioni. In pratica, ci troviamo di fronte a una AI che capisce cosa il soggetto umano che ha di fronte stia provando.
Una simile tecnologia potrebbe essere usata per migliorare la sensibilità delle AI associate agli assistenti virtuali e ai robot che devono interagire con l’uomo. Ma è facile intuire anche dei risvolti più inquietanti…
Per capirne di più dobbiamo analizzare lo studio che alcuni ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno pubblicato sulla rivista PLOS ONE. La ricerca verte su una rete neurale progettata per decifrare le emozioni raccolte con un’antenna radio trasmittente.
Le reti neurali imitano l’intelligenza umana: processano i dati attraverso collegamenti simili alle sinapsi cerebrali, smarcandosi così dall’apprendimento automatico basato solo su metodi statistici.
Con una simile AI, il professor Yang Hao e i suoi assistenti hanno creato un sistema di interpretazione delle emozioni umane. Per prima cosa hanno sottoposto dei volontari alla visione di parecchi video dal contenuto vario. Clip spaventose, tenere, rilassanti o noiose… Grazie a una piccola antenna trasmittente, poi, i ricercatori hanno fatto rimbalzare avanti e indietro delle onde radio su questi soggetti umani. I segnali ricevuti hanno fornito all’AI un database di differenti ritmi cardiaci relativi alle varie emozioni provate di fronte ai video.
Durante questa fase i ricercatori hanno anche analizzato le frequenze cardiache dei volontari con degli elettrocardiogrammi. La rete neurale ha analizzato tutti questi dati e ha imparato a classificare accuratamente lo stato emotivo dei soggetti. Il 71% delle volte l’AI capiva cosa la persona stava provando.
Sembra uno sviluppo tecnologico interessante e promettente. Ma come potrebbe essere usata la AI che capirà le nostre emozioni? Potrebbe essere sfruttata dagli analisti per approfittarsi delle nostre fragilità e spingerci a certi acquisti. Oppure potrebbe essere usata dall’intelligence per spiarci.
Da un punto di vista psicoanalitico, siamo quasi di fronte a una macchina della verità, in grado di capire se siamo preoccupati, sinceri, spaventati. E già ci inquietano i possibili usi di queste reti neurali super sensibili in ambito legale e militare.
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