Il mistero dell’autore delle Storie di Isacco nella basilica superiore di Assisi

Dopo secoli i critici dell’arte non hanno ancora svelato il mistero sulle due bellissime pitture murali presenti nella basilica superiore di San Francesco ad Assisi. Si tratta dei dipinti conosciuti come le Storie di Isacco, databili intorno al 1290.

I due riquadri con le Storie di Isacco si trovano al secondo registro della parete destra della basilica, nella terza campata a partire dal transetto. Per molto tempo entrambe queste opere sono state attribuite a un giovane Giotto. Ma c’è chi pensa che l’autore debba essere per forza qualcun altro…

Un dettaglio della pittura attribuita al Maestro d’Isacco: Isacco respinge Esaù (wikipedia) – curiosauro.it

Il mistero del Maestro d’Isacco

Non c’è chiarezza sull’attribuzione di queste due scene dedicate a Isacco, figlio del patriarca Abramo. Chi le dipinse? Fu un giovanissimo Giotto, come pensava il Vasari? O fu invece un pittore gotico sconosciuto, forse di origine romana, definito come Maestro d’Isacco? Gli studiosi sono da sempre divisi e discordi, e il dibattito non si è mai esaurito. C’è infatti chi pensa di riconoscere nelle Storie di Isacco la mano del giovane Giotto, magari influenzato dallo stile di Pietro Cavallini. C’è invece chi è convinto che l’autore di queste opere sia superiore per tecnica e concezione dello spazio pittorico allo stesso Giotto. Ed ecco perché si chiama in causa un artista senza nome, identificato con l’appellativo di Maestro d’Isacco.

Alcuni critici, nel primo Novecento, proposero anche una terza possibilità: provarono ad attribuire le due pitture murali di Assisi al fiorentino Gaddo Gaddi. Ma oggi più nessuno insiste su questa possibilità, dato che la mano dell’autore è riconoscibile in altre opere vicine.

Perché non può essere Giotto? Perché le figure dipinte rivelano volumi e dimensioni che Giotto non padroneggiava, e che avrebbe cominciato a inseguire solo dopo il 1310. Non sappiamo nemmeno se Giotto abbia mai collaborato con Cimabue nella basilica inferiore e non siamo certi che abbia firmato tutte le pitture a lui attribuite nella fascia alta della basilica superiore. Per quanto riguarda la fascia bassa di affreschi della basilica superiore (quelli della vita di San Francesco), invece, c’è più certezza: quei dipinti vanno attribuiti a Giotto.

Due dipinti straordinari

Un particolare dell’opera (wikipedia) – curiosauro.it

Le Storie di Isacco si distaccano per qualità e bellezza da tutte le opere vicine e di argomento veterotestamentario. Esprimono innovazione stilistica, tecnica e una concezione prospettica dello spazio che era ignota ai pittori del XIII secolo e che Giotto acquisirà solo in maturità. Si nota insomma un vero e proprio scarto tra questi dipinti e tutte le opere precedenti apparse sui muri della basilica superiore.

I due affreschi raffigurano Isacco, dipinto prima con Giacobbe e poi con Esaù. L’ambientazione è la stessa: troviamo il vecchio Isacco ormai cieco e sul letto di morte. Accanto a lui c’è sempre un’altra persona, cioè uno dei suoi figli (prima Giacobbe e poi Esaù). In entrambe le scene, un pesante sipario rosso chiude quasi del tutto lo sfondo rendendo la rappresentazione simile a un piano tridimensionale. Il volume di ogni personaggio occupa con grande impatto lo spazio scenico. Il pittore ha creato un’architettura a rilievo asimmetrico che fa da cornice al letto di Isacco, insistendo su forme gotiche e allegoriche.

La scena più forte è quella di Isacco che respinge Esaù. E proprio in questa parte dell’affresco dei critici hanno trovato alcune figure nascoste. Ci dovrebbe essere tra le pieghe del lenzuolo rosso, sotto il corpo di Isacco, il volto di un demone. Poi, più in alto, nella parte che mostra il muro giallo senza tenda, si scorge un altro volto. Secondo lo studioso Luciano Buso si tratta di un autoritratto di Giotto. Buso, quindi, sostiene che gli affreschi siano giotteschi e databili non al 1292 ma al 1315… C’è poi il sipario alzato da Rebecca, che forma pieghe capaci di donare maggiore movimento all’opera.

Al Maestro d’Isacco si attribuiscono anche altre opere d’arte, sempre sull’Antico Testamento, presenti nella basilica di San Francesco d’Assisi. Per esempio il Giuseppe calato nel pozzo e il Ritrovamento della coppa nel sacco di Beniamino. Qualcuno pensa che il misterioso pittore sia anche l’autore della Volta dei Dottori della Chiesa, opera in gran parte distrutta dal terremoto del 1997.

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