Come si è formata la Via Lattea? Possiamo comprenderlo grazie all’archeologia galattica. Una branca dell’astrofisica che si concentra sullo studio della storia dell’Universo, attraverso l’osservazione di stelle, gas e strutture cosmiche particolari. Uno studio orientato su questa prospettiva ci aiuta a comprendere e interpretare il passato della nostra galassia.
Esaminando i dati di posizione e le distanze di quasi un miliardo e mezzo di stelle, i dati chimici e la temperatura di oltre nove milioni di astri, alcuni ricercatori hanno saputo indagare nel passato della nostra galassia. Come? Identificando circa duecentocinquantamila subgiganti che rispecchiano le nostre antiche condizioni.
Tutti questi dati raccolti possono istruirci sulla storia remota della Via Lattea. Il punto è infatti capire come la nostra galassia si sia assemblata dai detriti sparsi nel vuoto dello Spazio dopo il Big Bang. E solo osservando le altre stelle possiamo scoprire che aspetto avesse la nostra galassia nel passato.
Perciò un team di ricercatori del Max Planck Institute in Germania ha trovato un modo per guardare indietro nel tempo e ricostruire la storia evolutiva della nostra galassia. La ricerca, pubblicata su Nature, ha esaminato i dati di posizione e le distanze di un miliardo e mezzo di stelle dall’osservatorio spaziale Gaia dell’agenzia spaziale europea. Inoltre ha raccolto i dati chimici e di temperatura per oltre nove milioni di stelle dal Large Sky Area Multi-Object Fiber Spectroscopic Telescope in Cina. In questo modo i ricercatori hanno rintracciato centinaia di migliaia di stelle subgiganti.
Queste stelle, che gli astronomi definiscono insolite, sono sostenute dalla fusione del guscio di idrogeno ed esistono solo durante una breve fase dell’evoluzione stellare. Ciò ci consente di determinarne con precisione l’età. In pratica, la loro età può essere calcolata dalla loro luminosità. In più, tutti i materiali che le hanno costruite miliardi di anni fa possono essere letti dagli spettri delle loro fotosfere.
In base a un confronto con queste subgiganti, i ricercatori hanno capito che anche la nostra Via Lattea faceva parte di una struttura simile. Nello specifico era il “disco” di una subgigante, emerso circa tredici miliardi di anni fa, appena ottocento milioni di anni dopo il Big Bang.
In pratica, per svelare il passato e quindi la storia della formazione della nostra galassia, gli astronomi tedeschi hanno studiato quando e quante stelle sono nate, e da quale materiale e su quali orbite. Tali misurazioni hanno richiesto studi precisi sull’età per un ampio campione di stelle. Quali? Le più antiche: quelle che dimostrano un passato più remoto. Cioè di circa quattordici miliardi di anni.
Ma le stelle subgiganti non sono facili da trovare. Sono rare. Ecco perché la ricerca degli astronomi si è dovuta basare su una mole di dati così ampia.
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