Aladino e la lampada meravigliosa è uno dei racconti mediorientali più famosi di tutti i tempi. Lo associamo infatti a uno dei capitoli più importanti e appassionante de Le mille e una notte. Ma in realtà questo testo non faceva parte della raccolta originale. Fu aggiunto all’elenco delle storie dal francese Antoine Galland. Il racconto era basato forse su una leggenda popolare che Galland aveva sentito dalla bocca di una narratrice siriana. L’affascinante e misteriosa Hanna Diyab.
Dunque, anche se oggi quel racconto appare molto diffuso pure nelle nazioni del Vicino Oriente, non vi è traccia della storia di Aladino nella tradizione culturale araba. E allora da dove è stato preso il racconto poi inserito ne Le mille e una notte? E perché proprio quella storia ha avuto tanto successo?
Non solo Aladino, ma anche Ali Baba è un personaggio assente dalla versione originale delle Mille e una notte. Ma c’è una piccola e sostanziale differenza fra i due casi. La storia di Ali Baba è nota in molte altre fonti testuali arabe riconosciute e antiche. Quella di Aladino, invece, sembra sbucata fuori dal nulla. Lo stesso Gallard (ottimo traduttore, orientalista e archeologo) cercò riferimenti filologici e collegamenti con altri testi arabi o indiani, ma non trovò niente. Quindi possiamo affermare che Gallard si basò del tutto sul racconto che gli fece una donna di origini siriane, tale Hanna Diyab, incontrata a Parigi nel 1709.
Solo altri due manoscritti arabi contengono riferimenti alla storia di Aladino. Uno di questi fu scritto a fine Settecento a Parigi da un prete cristiano siriano: Dionysios Shawish, anche conosciuto come Dom Denis Chavis. Poi c’è un manoscritto senza autore scritto a Baghdad all’inizio del Settecento. Oggi, però, i filologi credono che questi due testi mediorientali siano in realtà stati ispirati dal racconto di Galland.
Può darsi che la Antun Yusuf Hanna Diyab abbia riferito a Gallard una leggenda o un antico racconto della tradizione orale? Ai filologi sembra improbabile. Dato che esistono tantissimi libri medievali simili alle Mille e una notte che raggruppano le antiche leggende, le fiabe, le novelle e le storie, qualche traccia di quel racconto sarebbe venuta fuori… E allora molti hanno indagato nella vita e nella produzione di questa scrittrice siriana e hanno scoperto diversi elementi che sembrano provare un contenuto autobiografico. In pratica, nel racconto di Aladino, la Diyab avrebbe inserito argomenti personali e fatti mitizzati della propria vita…
Dopotutto la Diyab non parlò mai di un racconto arabo, anzi… Nella versione originale della novella, Aladino abita in Cina. Quindi il racconto non è ambientato in Medio Oriente o in Nord Africa ma nell’Estremo Oriente! Un altro elemento interessante è che nella vera storia inventata o riportata dalla Diyab non c’è un solo genio, ma ce ne sono due. Il primo viene fuori da un anello e il secondo dalla celebre lampada.
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