Arslantepe | I segreti nascosti del palazzo pubblico più antico

Si tratta di un tell nella piana di Malatya, l’Arslantepe è entrato nella lista dei siti Unesco, patrimonio dell’umanità

Arslantepe nella piana di Malatya nell’Anatolia Orientale è un sito che si può definire come il primo palazzo pubblico al mondo. Da poco è entrato a far parte dei siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Sorge su un tell, una collina artificiale frutto di insediamenti umani avvenuti sempre nello stesso luogo.

Non solo un tempio, ma un vero e proprio complesso architettonico sepolto

A condurre i primi scavi archeologici sulla zona fu L. Delaporte tra il 1932 e il 1939. Una fitta opera di scavi – che vede impegnata anche la nostra Italia col professore Meriggi dell’università di Pavia, il professore Salvatore Maria Puglisi della Sapienza di Roma e dalla professoressa Alba Palmieri della stessa Università per poi arrivare alla Professoressa Marcella Frangipane sempre dell’Università di Roma “Sapienza”– a seguito dei quali riemerse un tempio del IV millennio a.C., in oltre 50 anni di scavi. Il tempio in mattoni crudi fu solo la miccia. Furono successivamente scoperti altri edifici parte di un complesso insediativo architettonico più ampio, metri e metri sepolti dai secoli. E le ultime ricerche sono avvenute ad opera dell’Università Sapienza di Roma congiunta al Ministero degli Affari Esteri. Il lavoro ha ricevuto i suoi frutti. Il sito ha restituito edifici per uso pubblico e privato e bellissime opere perfettamente conservate.

Un sistema di strutture pubbliche, palazzi per gli “uffici” più antichi

Gli archeologi datano tra il tra il 3400 e il 3100 a.C. il complesso agglomerato di edifici. Questi ultimi sono di mille anni più vecchi dei più antichi palazzi del III millennio a. C. Una scoperta sensazionale: un insieme di palazzi pubblici e privati perfettamente conservati – a causa di un incendio alla stregua di Pompei – sotto metri di terra. Non sono stati portati alla luce solo utensili, pavimenti, opere ecc. Bensì resti carbonizzati di animali ed esseri viventi. Questa scoperta sottolinea come la civiltà che si è sviluppata anche al di là del fiume Tigri e all’Eufrate si sia sviluppata già nel IV millennio a.C.