L’antico borgo di Panduri, situato in collina, nell’attuale comune di Careri (in provincia di Reggio Calabria), fu distrutto da un terremoto nel 1507. Di questa cittadina rimangono soltanto le antiche mura del convento e numerose leggende…
A seguito della distruzione di Panduri, su una collinetta vicina, nacque un nuovo insediamento: il paese oggi chiamato Careri. Vecchie leggende e inquietanti racconti evocano il passato del borgo.
Secondo un’antica leggenda, ai piedi della collina di Panduri c’è una caverna, cui si può accedere solo tramite una piccola fessura nascosta in un luogo segreto, conosciuto però da pochissimi abitanti del posto. In questa forra sarebbe celato un magnete naturale. Secondo il racconto tradizionale, i terremoti e le inondazioni che hanno sconvolto nei secoli il territorio dipendono dal misterioso oggetto nascosto nella caverna. Di cosa si tratta? I careroti che sanno tacciono, persuasi che il solo nominare quella forza possa risvegliare empie tragedie.
Storici e scienziati non sanno nulla di questa grotta e di questo magnetismo, ma conoscono abbastanza bene il violento terremoto che nel XVI secolo distrusse la cittadina di Panduri, o Pandora (come viene chiamato in certi documenti angioini). Le cronache dicono che al devastante sisma sopravvisse solo un terzo della popolazione: i morti furono così tanti che non si trovò il modo di seppellirli.
Un altro mistero del borgo è legato alla storia di un quadro sacro conservato nel monastero del vecchio borgo e ritrovato molti anni in seguito al terremoto. L’opera fu scovata da un bue, che costrinse i suoi proprietari a scavare nel luogo nel quale si era bloccato da molte ore. Il dipinto in questione era la Madonna delle Grazie di Panduri, conservato fino agli anni Ottanta del Novecento presso la chiesa parrocchiale di Careri. L’opera è stata poi rubata.
Secondo la leggenda, il paese di Panduri o Pandora fu fondato dai bizantini e poi governato per secoli dai monaci basiliani. La popolazione, che viveva di pastorizia e agricoltura, conobbe l’invasione araba, normanna, sveva, angioina e aragonese. Ecco perché il dialetto locale conserva parole traslate dal greco, dall’arabo, dal francese e dallo spagnolo.
Dopo il terrificante terremoto nel 1507, gli abitanti si sono dispersi in varie zone soggette al feudo di Bagnara. Careri divenne Comune autonomo solo nel 1836. Ma la gente del luogo non ha mai dimenticato le proprie origini. Così, ogni estate, una processione raggiunge la collina di Panduri per venerare il luogo del ritrovamento del quadro e ricordare le vittime del grande terremoto.
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